martedì 11 marzo 2014
"Lei è morto da 6 anni, restituisca la pensione". L'Inps chiede 72.000 euro a un pensionato
Si chiama Francesco Giuzio, pensionato di 79 anni, ed è il protagonista di questa bizzarra vicenda.
Per l'anagrafe del Comune di Bari,
lui risulta morto dal 16 marzo del 2008, ma in realtà è vivo e vegeto.
Allora l'Inps, facendo un controllo incrociato, ha chiesto indietro ben 6
anni di pensione: una somma che si aggira intorno ai 72.000 euro,
versate ad un 'morto'.
“Ma cos’è accaduto? Giuzio decide di approfondire
partendo dall’ufficio anagrafe del Comune di Bari da dove in data 31
gennaio 2014, sono partite le lettere indirizzate all’Inps e alla Asl -
si legge sul Corriere del Mezzogiorno - Ciò a dire che al Comune
si sarebbero accorti del decesso sei anni dopo e per questo le pensioni
erano state negli anni regolarmente accreditate fatta eccezione per
febbraio e marzo 2014. Negli uffici nessuno sa spiegare il disguido e infine gli viene consegnato un certificato di esistenza in vita”.
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domenica 9 marzo 2014
Milano, anziano manager malato assume una escort come badante
La moglie del manager milanese sapeva, ma fingeva di non vedere, in nome
dell'amore dopo una vita e quattro figli insieme. L'uomo, malato
terminale si era innamora, da qualche tempo, di una ragazza brasiliana
di 28 anni e aveva deciso di assumerla regolarmente (stipendio più
contributi) come badante, quando in realtà la giovane come mestiere
faceva la escort. Sposata con un italiano, la ragazza dotata di una
straordinaria bellezza e di una non meno significativa capacità
strategica, una volta conosciuto l'anziano vi si dedica giorno e notte,
anima e cuore, passando diverse ore con l'anziano tra baci e carezze,
per affondare presto il colpo. Prima chiede all'anziano manager
trentamila euro per andare nel suo paese natale a trovare un cugino
malato, poi sempre, sovvenzionata dall'uomo organizza feste in locali
alla moda milanesi e infine esprime il suo desiderio di avere un
appartamento nuovo in centro a Milano. Il manager non le fa mancare
niente.
In questa vicenda a soffrire sono i figli,i quali riescono a venire a conoscenza dei fatti, grazie ad una confessione strappata alla madre e immediatamente presentano un esposto con l'obiettivo di far interdire il padre e di punire la ragazza . L'anziano manager si difende affermando di non essere affatto incapace di intendere e volere. Con la famiglia contro, il manager decide di licenziare la sua badante riempesola di soldi. In Procura il fascicolo è stato aperto, e l'inchiesta ha preso in esame il testamento che era stato modificato dall'anziano aggiungendo come destinataria anche la badante-escort. La modifica del testamento è stata annullata e della escort si sono perse le tracce. Difficile pensare che i due non continuino a vedersi all'insaputa della famiglia.
In questa vicenda a soffrire sono i figli,i quali riescono a venire a conoscenza dei fatti, grazie ad una confessione strappata alla madre e immediatamente presentano un esposto con l'obiettivo di far interdire il padre e di punire la ragazza . L'anziano manager si difende affermando di non essere affatto incapace di intendere e volere. Con la famiglia contro, il manager decide di licenziare la sua badante riempesola di soldi. In Procura il fascicolo è stato aperto, e l'inchiesta ha preso in esame il testamento che era stato modificato dall'anziano aggiungendo come destinataria anche la badante-escort. La modifica del testamento è stata annullata e della escort si sono perse le tracce. Difficile pensare che i due non continuino a vedersi all'insaputa della famiglia.
Crimea, centinaia in piazza per Kiev Truppe russe in azione al confine
Centinaia di dimostranti, tra i quali soprattutto donne e bambini,
stanno manifestando a favore di Kiev lungo la strada in un villaggio
tartaro non lontano dalla capitale della Crimea, Simferopoli. "No alla
guerra" è lo slogan che scandiscono i manifestanti suonando i clacson
delle auto. Sale intanto la tensione al confine con la Russia: le forze
militari di Mosca hanno preso il controllo di un posto di guardia al
confine ucraino.
Ridurre Irpef o Irap: Renzi al bivio
Weekend decisamente intenso per Matteo Renzi e il ministro dell'Economia
Pier Carlo Padoan, al lavoro in vista del Consiglio dei ministri di
mercoledì in cui verrà presentato il piano per il lavoro e gli
stanziamenti a questo collegati. Ammesso che venga trovata la copertura,
Renzi metterà sul piatto 10 miliardi già contesi tra i sindacati, che
chiedono misure sulla busta paga, e da Confindustria, che vuole invece
la riduzione dell'Irap.
In attesa di sciogliere il dubbio, a ogni modo, bisognerà innanzitutto trovare i fondi da stanziare: Padoan ha fatto intendere che il "tesoretto" nascerà dalla spending review e dal rientro di capitali dalla Svizzera. Da lì, via libera al dibattito, che rischia di produrre una prima incrinatura nell'unità d'azione del governo: Renzi sarebbe intenzionato a destinare i soldi ai lavoratori, e quindi puntare dritto su un taglio dell'Irpef nelle buste paga entro i 25mila euro, con un beneficio di circa 80 euro al mese. Squinzi è in pressing per dirottare i fondi verso gli imprenditori, concedere loro un'ulteriore boccata d'ossigeno (è stato calcolato dall'Istat che, nel 2014, i provvedimenti dei governi Monti e Letta fanno scattare sconti fiscali per 2,6 miliardi alle imprese) trovando una sponda nel Nuovo Centrodestra: Alfano, però, mantiene una posizione di attesa e fa sapere che il suo ideale sarebbe "un mix di interventi sia per le famiglie, sia per le imprese". Il viceministro allo sviluppo Calenda è invece molto meno pilatesco: "Concentrare tutto sul taglio Irap è fondamentale per rimettere in moto crescita e occupazione".
In attesa di sciogliere il dubbio, a ogni modo, bisognerà innanzitutto trovare i fondi da stanziare: Padoan ha fatto intendere che il "tesoretto" nascerà dalla spending review e dal rientro di capitali dalla Svizzera. Da lì, via libera al dibattito, che rischia di produrre una prima incrinatura nell'unità d'azione del governo: Renzi sarebbe intenzionato a destinare i soldi ai lavoratori, e quindi puntare dritto su un taglio dell'Irpef nelle buste paga entro i 25mila euro, con un beneficio di circa 80 euro al mese. Squinzi è in pressing per dirottare i fondi verso gli imprenditori, concedere loro un'ulteriore boccata d'ossigeno (è stato calcolato dall'Istat che, nel 2014, i provvedimenti dei governi Monti e Letta fanno scattare sconti fiscali per 2,6 miliardi alle imprese) trovando una sponda nel Nuovo Centrodestra: Alfano, però, mantiene una posizione di attesa e fa sapere che il suo ideale sarebbe "un mix di interventi sia per le famiglie, sia per le imprese". Il viceministro allo sviluppo Calenda è invece molto meno pilatesco: "Concentrare tutto sul taglio Irap è fondamentale per rimettere in moto crescita e occupazione".
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giovedì 6 marzo 2014
Ue: conti squilibrati, l'Italia è nel mirino. Padoan: monito severo, ora crescita e riforme
Le indicazioni che arrivano da Bruxelles sono «un monito severo ma vanno
nella direzione che abbiamo deciso. Mette in evidenza i nostri problemi
strutturali ma ci incita anche a far ripartire l'economia e quindi
l'occupazione». Lo afferma il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan,
ai microfoni del Gr1 Rai, riferendosi all'avvertimento arrivato ieri
dalla Commissione europea.
«L'Italia ha squilibri macroeconomici eccessivi che
richiedono uno speciale monitoraggio da parte della Ue che farà
rapporto all'Eurogruppo sulle riforme italiane e a giugno deciderà
ulteriori passi», ha scritto Bruxelles. Tra gli squilibri indicati:
debito alto, scarsa competitività, aggiustamento strutturale
insufficiente.
Padoan - che presenterà lunedì all'Eurogruppo le priorità economiche del
nuovo Governo - ha poi sottolineato che l'avvertimento di Bruxelles
«mette in evidenza problemi strutturali che conosciamo da tempo, ci
incita a far ripartire la crescita, quindi l'occupazione, ed in questo
modo a correggere gli squilibri. Non nego che è più o meno quello che
dicevo quando ero all'Ocse».
«Il governo ha una strategia ambiziosa di crescita, riforme e
risanamento della finanza pubblica in un arco di tempo di medio termine,
ci accingiamo a vararla e poi ad implementarla», ha continuato il
ministro dell'Economia. Sull'accento posto anche su Francia e Germania
dal Rapporto Ue Padoan dichiara: «Il mal comune non è mezzo gaudio,
dobbiamo tutti avviare politiche che rilancino crescita ed occupazione»
in modo che in vista del semestre di presidenza Ue«possiamo
auspicabilmente rilanciare la crescita in tutto il continente, non solo
da noi».
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Bancarotta, prescrizione per Grauso
L'ex editore Nicola Grauso non andrà in carcere: la Cassazione ha
annullato senza rinvio per intervenuta prescrizione gli effetti penali
della condanna a sette anni e otto mesi inflitta dalla Corte d'Appello
di Cagliari, che il 23 settembre 2011 aveva ribaltato l'assoluzione di
primo grado. Grauso dovrà comunque rispondere in sede civile degli
effetti della bancarotta relativa al crac della Arbatax 2000.
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Padoan: Irap o Irpef, tutto sul cuneo fiscale Cinque miliardi dalla spending review
E' essenziale "aggredire le cause di fondo della debole competitività
delle imprese": per questo al primo posto tra le priorità del ministro
dell'Economia, Pier Carlo Padoan, "c'è la questione dell'eccessivo cuneo
fiscale". In un'intervista al Sole 24 Ore il ministro spiega che
l'obiettivo è "concentrare tutto l'intervento in una direzione: tutto
sulle imprese, e quindi Irap e oneri sociali, oppure tutto sui
lavoratori, attraverso l'Irpef".
Tagli al cuneo per 7,5 mld - Ai 2,5 miliardi stanziati da Letta, ora il governo potrebbe aggiungerne altri 7,5. I fondi, spiega il ministro al Corriere della Sera, arriverebbero da tagli o risparmi alla spesa pubblica. Altri soldi potrebbero arrivare dai minori interessi sui titoli pubblici che l'Italia dovrebbe pagare quest'anno. Infine c'è la possibilità di avere altre entrate dal rientro volontario dei capitali.
"Abbattere il debito - "Sul deficit - sottolinea poi Padoan al Sole 24 Ore - non dobbiamo tornare oltre il 3%. Il debito va abbattuto e non perché lo chiede l'Europa ma per noi e per i nostri figli". Urge quindi "rafforzare il programma di privatizzazioni.
Per coprire le riforme del mercato del lavoro e degli ammortizzatori, il ministro punta poi a "riconsiderare gli strumenti esistenti, utilizzando anche risorse che già vengono impiegate all'interno del sistema di welfare". Prudenza sulle rendite finanziarie: ''sono tante cose molto diverse - dice - . Per ciascuna bisogna valutare gli effetti sul gettito, ma anche l'impatto sul reddito delle famiglie e sui mercati. Ci riserviamo un approfondimento molto serio per decidere se intervenire". Sui provvedimenti attuativi Padoan annuncia la costituzione di una task force per abbattere l'arretrato, mentre nel prossimo Consiglio dei ministri potrebbe arrivare un provvedimento per lo sblocco di 60 miliardi di vecchi debiti della P.a.
Tagli al cuneo per 7,5 mld - Ai 2,5 miliardi stanziati da Letta, ora il governo potrebbe aggiungerne altri 7,5. I fondi, spiega il ministro al Corriere della Sera, arriverebbero da tagli o risparmi alla spesa pubblica. Altri soldi potrebbero arrivare dai minori interessi sui titoli pubblici che l'Italia dovrebbe pagare quest'anno. Infine c'è la possibilità di avere altre entrate dal rientro volontario dei capitali.
"Abbattere il debito - "Sul deficit - sottolinea poi Padoan al Sole 24 Ore - non dobbiamo tornare oltre il 3%. Il debito va abbattuto e non perché lo chiede l'Europa ma per noi e per i nostri figli". Urge quindi "rafforzare il programma di privatizzazioni.
Per coprire le riforme del mercato del lavoro e degli ammortizzatori, il ministro punta poi a "riconsiderare gli strumenti esistenti, utilizzando anche risorse che già vengono impiegate all'interno del sistema di welfare". Prudenza sulle rendite finanziarie: ''sono tante cose molto diverse - dice - . Per ciascuna bisogna valutare gli effetti sul gettito, ma anche l'impatto sul reddito delle famiglie e sui mercati. Ci riserviamo un approfondimento molto serio per decidere se intervenire". Sui provvedimenti attuativi Padoan annuncia la costituzione di una task force per abbattere l'arretrato, mentre nel prossimo Consiglio dei ministri potrebbe arrivare un provvedimento per lo sblocco di 60 miliardi di vecchi debiti della P.a.
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Balotelli gioca a ping pong e twitta la foto, ma è infortunato alla spalla. Il Milan s'infuria
La scorsa notte ha postato su Twitter una foto da casa sua, dove
appare a torso nudo davanti a un tavolo da ping pong con due racchette,
la pallina bianca in bocca e il testo: "Buona notte a tutti! E se
qualcuno pensa di battermi me lo dica! Non ho mai perso!". Niente di male, se non ci fosse il particolare che il giocatore è infortunato alla spalla destra da due settimane.
Difatti sulla spalla destra si vede un bel cerotto bianco antifiammatorio. Mario ha lanciato la sfida simbolica ai suoi 2 milioni di follower ed è probabile che si tratti di una foto simbolica e che non stesse davvero giocando a ping pong. Resta la mancanza di tempestività nel postare questo tipo di foto mentre si è in convalescenza e dopo aver saltato tre partite, Samp, Juve e Spagna-Italia. E il Milan, e forse anche il Club Italia,non avranno troppo gradito.
Difatti sulla spalla destra si vede un bel cerotto bianco antifiammatorio. Mario ha lanciato la sfida simbolica ai suoi 2 milioni di follower ed è probabile che si tratti di una foto simbolica e che non stesse davvero giocando a ping pong. Resta la mancanza di tempestività nel postare questo tipo di foto mentre si è in convalescenza e dopo aver saltato tre partite, Samp, Juve e Spagna-Italia. E il Milan, e forse anche il Club Italia,non avranno troppo gradito.
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Lombardia, torroni e provole: le spese pazze di 64 tra assessori e consiglieri
Provole, sushi, pranzi e cene di lusso, consulenze, copie del libro
"Mignottocrazia", sigarette, merendine, biglietti del treno e del tram e
chi più ne ha più ne metta. L'elenco di oggetti e servizi rimborsati in
Regione Lombardia con i soldi dei contribuenti supera ogni tipo di
immaginazione. E anche il numero dei politici coinvolti: sono 64 tra
assessori e consiglieri delle ultime due legislature. Un numero enorme
da cui si evince che l'illegalità era di regola.
L'accusa per tutti è di peculato.
Spuntano anche due accuse di truffa, che riguardano l'ex assessore Davide Boni e l'ex capogruppo leghista Stefano Galli. Mentre la Procura ha chiesto l'archiviazione di 22 posizioni. In tutto nell'inchiesta chiusa ieri dai pm Alfredo Robledo, Paolo Filippini e Antonio D'Alessio sono state calcolate spese pazze per almeno 2.941.721,29 euro, tra cui - scrive il Corriere della Sera - i 61,50 in macelleria da Alessandro Marelli (Lega) o i 162 ottenuti da Giovanni Bordoni (Pdl) per prodotti della Valtellina. A rischiare il rinvio a giudizio sono 31 consiglieri del Pdl, 23 della Lega, 5 del Pd, due dell'Udc e uno ciascuno di Sel, Idv e Partito dei pensionati.
Le spese di Renzo Bossi - Il figlio di Umberto Bossi ha ottenuto rimborsi per 15.700 euro. Tra le spese pazze spuntano spremute d'arancia, brioche farcite, merendine, spazzolini da denti con nome, sigarette, ma anche tv color, iPad, iPhone, rilevatore autovelox e cena al Ristorante del bolognese per 11 persone.
Le spese di Nicole - La consigliera della lista Formigoni ha speso 19.600 euro per pranzi a base di sushi e pesce e copie del libro "Mignottocrazia".
Le spese del senatore Pd Guido Galperti - L'ex capogruppo del Partito democratico è indagato per 41.612,27 euro andati al Pd. Di questi 600 euro andati a "pasticceria e dolciumi".
Le spese di Guido Boscagli (Pdl) - Il capogruppo del Pdl fino al 2008 risponderà per ricariche di caffè del distributore automatico dell'ufficio e per il "necrologio Berlusconi", fatto pubblicare nel 2008 alla scomparsa della mamma di Silvio Berlusconi.
Le spese di Carlo Porcari (Pd) - Altro capogruppo del Pd (239.870,68 euro di rimborsi) liquida spese per cene con centinaia di commensali, ma anche per quasi 25 kg di carne e 14 cotechini e aspirine a cui si aggiungono 16mila euro per due ricerche sulla situazione economica del Cremonese.
Le spese di Chiara Cremonesi (Sel) - La consigliera di Sel ha speso 85mila euro per biglietti del treno e del tram, benzina e per iscrivere 8 persone alla Scuola di cultura politica.
Le spese dell'ex assessore Pdl Giovanni Rossoni - L'ex assessore all'Istruzione ha pagato 15.589 euro per regali di Natale "istituzionali" tra cui torrone, provolone "Auricchio" e latticini.
Le spese di Carlo Spreafico (Pd) - Il consigliere del Partito democratico mette nel conto dei contribuenti anche la quota di 100 euro dell'Ordine dei giornalisti e un ombrello automatico.
L'accusa per tutti è di peculato.
Spuntano anche due accuse di truffa, che riguardano l'ex assessore Davide Boni e l'ex capogruppo leghista Stefano Galli. Mentre la Procura ha chiesto l'archiviazione di 22 posizioni. In tutto nell'inchiesta chiusa ieri dai pm Alfredo Robledo, Paolo Filippini e Antonio D'Alessio sono state calcolate spese pazze per almeno 2.941.721,29 euro, tra cui - scrive il Corriere della Sera - i 61,50 in macelleria da Alessandro Marelli (Lega) o i 162 ottenuti da Giovanni Bordoni (Pdl) per prodotti della Valtellina. A rischiare il rinvio a giudizio sono 31 consiglieri del Pdl, 23 della Lega, 5 del Pd, due dell'Udc e uno ciascuno di Sel, Idv e Partito dei pensionati.
Le spese di Renzo Bossi - Il figlio di Umberto Bossi ha ottenuto rimborsi per 15.700 euro. Tra le spese pazze spuntano spremute d'arancia, brioche farcite, merendine, spazzolini da denti con nome, sigarette, ma anche tv color, iPad, iPhone, rilevatore autovelox e cena al Ristorante del bolognese per 11 persone.
Le spese di Nicole - La consigliera della lista Formigoni ha speso 19.600 euro per pranzi a base di sushi e pesce e copie del libro "Mignottocrazia".
Le spese del senatore Pd Guido Galperti - L'ex capogruppo del Partito democratico è indagato per 41.612,27 euro andati al Pd. Di questi 600 euro andati a "pasticceria e dolciumi".
Le spese di Guido Boscagli (Pdl) - Il capogruppo del Pdl fino al 2008 risponderà per ricariche di caffè del distributore automatico dell'ufficio e per il "necrologio Berlusconi", fatto pubblicare nel 2008 alla scomparsa della mamma di Silvio Berlusconi.
Le spese di Carlo Porcari (Pd) - Altro capogruppo del Pd (239.870,68 euro di rimborsi) liquida spese per cene con centinaia di commensali, ma anche per quasi 25 kg di carne e 14 cotechini e aspirine a cui si aggiungono 16mila euro per due ricerche sulla situazione economica del Cremonese.
Le spese di Chiara Cremonesi (Sel) - La consigliera di Sel ha speso 85mila euro per biglietti del treno e del tram, benzina e per iscrivere 8 persone alla Scuola di cultura politica.
Le spese dell'ex assessore Pdl Giovanni Rossoni - L'ex assessore all'Istruzione ha pagato 15.589 euro per regali di Natale "istituzionali" tra cui torrone, provolone "Auricchio" e latticini.
Le spese di Carlo Spreafico (Pd) - Il consigliere del Partito democratico mette nel conto dei contribuenti anche la quota di 100 euro dell'Ordine dei giornalisti e un ombrello automatico.
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