Weekend decisamente intenso per Matteo Renzi e il ministro dell'Economia
Pier Carlo Padoan, al lavoro in vista del Consiglio dei ministri di
mercoledì in cui verrà presentato il piano per il lavoro e gli
stanziamenti a questo collegati. Ammesso che venga trovata la copertura,
Renzi metterà sul piatto 10 miliardi già contesi tra i sindacati, che
chiedono misure sulla busta paga, e da Confindustria, che vuole invece
la riduzione dell'Irap.
In attesa di sciogliere il dubbio, a ogni modo, bisognerà innanzitutto
trovare i fondi da stanziare: Padoan ha fatto intendere che il
"tesoretto" nascerà dalla spending review e dal rientro di capitali
dalla Svizzera. Da lì, via libera al dibattito, che rischia di produrre
una prima incrinatura nell'unità d'azione del governo: Renzi sarebbe
intenzionato a destinare i soldi ai lavoratori, e quindi puntare dritto
su un taglio dell'Irpef nelle buste paga entro i 25mila euro, con un
beneficio di circa 80 euro al mese. Squinzi è in pressing per dirottare i
fondi verso gli imprenditori, concedere loro un'ulteriore boccata
d'ossigeno (è stato calcolato dall'Istat che, nel 2014, i provvedimenti
dei governi Monti e Letta fanno scattare sconti fiscali per 2,6 miliardi
alle imprese) trovando una sponda nel Nuovo Centrodestra: Alfano, però,
mantiene una posizione di attesa e fa sapere che il suo ideale sarebbe
"un mix di interventi sia per le famiglie, sia per le imprese". Il
viceministro allo sviluppo Calenda è invece molto meno pilatesco:
"Concentrare tutto sul taglio Irap è fondamentale per rimettere in moto
crescita e occupazione".
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