«Secondo i
dati definitivi resi noti oggi dall'Istat, l'inflazione ad agosto non
cala all'1,1% come risultava dalla stima provvisoria, ma resta stabile
all'1,2% su base annua» e per il Codacons «è una pessima notizia».
INFLAZIONE NON SCENDE
«In pratica -commenta l'associazione dei consumatori- nonostante
l'ulteriore crollo della domanda dovuto al periodo di ferie ed il
rallentamento dei prezzi dei carburanti (benzina -2,1%, gasolio -2,8% su
base annua), che hanno ricominciato ad impennarsi solo per il
controesodo di agosto, ossia dopo il 21 del mese, ultima data di
rilevazione dell'Istat, l'inflazione non scende». «Una dimostrazione del
fatto che in Italia non c'è concorrenza e che il Governo dovrebbe
combattere gli oligopoli e fare le liberalizzazioni» dice il Codacons
sottolineando che «inoltre le famiglie devono confrontarsi con l'aumento
del carrello della spesa che è rincarato dell'1,7%, ben al di sopra
dell'indice generale».
SPESA AUMENTA DI 237 EURO
«Tradotto in cifre, -calcola l'associazione- l'aumento dell'1,7%
significa, in termini di aumento del costo della vita, che una famiglia
media di 3 persone, per la sola spesa di tutti i giorni, spenderà 237
euro in più rispetto ad un anno fa». Si tratta, sottolinea ancora il
Codacons, di «una stangata superiore all'Imu sulla prima casa abolita
nei giorni scorsi dal Governo e pari, in media, a 225 euro».
"RINVIARE AUMENTO IVA" «L'inflazione,
insomma, colpendo ricchi e poveri, continua a impoverire il ceto medio
molto più della riduzione delle tasse fatta finora» afferma ancora il
Codacons che per questo ritiene «vitale che il Governo comprenda al più
presto che il rinvio definitivo dell'aumento Iva, pur essendo
essenziale, non è il traguardo finale ma solo un primo passo a cui
dovrebbero seguirne molti altri se si vuole ridare capacità di spesa
alle famiglie e rilanciare, così, i consumi». «Se l'Iva aumentasse
-conclude il Codacons- ci sarebbe, a regime, un aumento dei prezzi dello
0,6% ed una stangata aggiuntiva, per una famiglia di 3 persone, pari a
209 euro, sempre se non vi saranno arrotondamenti e speculazioni».
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