I giocattoli non si comprano più. O quasi. Tra gennaio e luglio, secondo
Assogiocattoli, le vendite sono calate del 3,4 per cento in valore e
del 2,4 in volume, a conferma del trend registrato nel 2012 con meno 2
per cento in valore rispetto al 2011. La crisi non risparmia nessuno,
neanche i più piccoli. Ora si taglia. Tutti e su tutto.
Professor Gustavo Piga, calano le vendite dei giocattoli, la crisi si fa più dura?
Non
si gioca più. Quando c’è una recessione, crollano i beni con sostituti
meno cari. Per compensare meno giochi, c’è poco oltre all’affetto, ma
con lo stress delle famiglie, pure questo sarà difficile. Ci siamo
concentrati sui problemi dei giovani all’entrata nel mondo del lavoro,
ma questa crisi coinvolge anche chi dal mondo del lavoro è fuori,
piccoli e anziani. Ora aspettiamo dai politici un dono di Natale: la
smettano di essere incompetenti o distratti da altro, si dimettano.
Serve una leadership forte di persone di buone volontà. Si deve
rilanciare la domanda complessiva con forti investimenti pubblici, da
non finanziare con tasse e deficit ma con le enormi risorse derivanti
dal taglio degli sprechi. Viviamo una pausa, che potrebbe essere calma
prima della tempesta o un’occasione per pianificare il rilancio.
Cosa serve al Paese?
Un
sogno, era l’Europa ma è diventata un incubo. Solidarietà e crescita
sono essenziali, lo devono capire pure i tedeschi. La Germania da sola
non siede con Usa e Cina al tavolo delle decisioni ma è il menu.
Attendiamo gli esiti delle elezioni in Germania, ma l’importante è far
capire la storia del leone e del topolino. Il leone salva il topo e un
giorno il topo salva il leone. Il migliore credito che si possa avere è
la gratitudine, torna sempre indietro.
Come ci ha cambiato la crisi?
L’economia
italiana, normalmente, dovrebbe crescere del due per cento l’anno, in
due anni abbiamo perso circa 4/5 per cento di Pil. Inoltre, abbiamo
perso il livello di fiducia nella costruzione europea. L’Italia era uno
dei Paesi che più credevano in euro ed Europa. Oggi siamo più vogliosi
di andare per conto nostro. Quando due anni fa presentammo l’appello a
Monti sui giovani, spiegammo che questa non era una recessione come le
altre, la disperazione sarebbe salita e avremmo perso le nuove
generazioni. Bisognava dare loro un’opportunità e la possibilità di
costruirsi un curriculum, facendo il servizio civile. Ma non è stato
fatto.
Il risultato è la fuga?
I giovani oggi
vanno via in due modi. Non c’è la ribellione per le strade, ma è una
ribellione silenziosa. I giovani ricchi, che possono permetterselo,
vanno all’estero e non tornano più. I poveri vanno ad arricchire la
forza lavoro in nero e la criminalità organizzata. Con la recessione,
stiamo dando ossigeno alla mafia.
Molti sostengono la necessità di uscire dall’euro,
potrebbe servire davvero?
È
ovvio che sia proposta come soluzione, un effetto positivo apparente
c’è ed è dare maggior ossigeno all’export. Svalutare ci permetterebbe di
essere più concorrenziali. La miopia della proposta però è duplice.
L’arresto dell’euro per alcuni Paesi comporterebbe rinfacci reciproci e
creerebbe stereotipi, finiremmo per smettere di parlare, che invece è
fondamentale. L’altra miopia è nella valutazione. La bestia nera non è
l’euro ma l’austerity. Fa solo peggiorare le cose. A Grecia e Italia, se
dovessero svalutare, poi saranno richieste politiche ancora più
austere.
Cosa vorrebbe chiedere alla politica?
Di andare a casa. Serve un leader forte.
Ha già un nome in mente?
Quando
fu eletta la Thatcher nessuno la conosceva. Spesso i leader giusti
arrivano in modo casuale. Però bisogna trovarlo in un tempo consono alla
capacità di resistere del Paese.
Quanto stiamo perdendo?
Ogni
giorno perdiamo risorse che serviranno al Paese nei prossimi 50 anni. I
giovani vanno via. Questa fuga è il termometro di un Paese che sta
morendo.
venerdì 13 settembre 2013
CRISI, LA SOLUZIONE DELL’ECONOMISTA. "OCCORRE UN NUOVO GOVERNO. SUBITO”
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ITALIA NON PIÙ PAESE DEI BALOCCHI. FAMIGLIE COSTRETTE A TAGLIARE I GIOCATTOLI
«Per la tua piccolina non
compri mai balocchi». Sembrerebbe scritto ieri il ritornello di Balocchi
e Profumi, brano del ‘28, se la crisi non avesse “tagliato” anche i
profumi.
I giocattoli non si comprano più. O quasi. Tra gennaio e luglio, secondo Assogiocattoli, le vendite sono calate del 3,4% in valore e del 2,4 in volume, a conferma del trend registrato nel 2012 con meno 2% in valore rispetto al 2011. La crisi non risparmia nessuno, neanche i più piccoli. Ora si taglia. Tutti e su tutto. Continua la corsa a offerte e sconti, il carrello della spesa è meno caro ma tavola e dieta sono più povere. Si comprano meno frutta e verdura, con cali rispettivamente del 2,1 e del 6,3 per cento.
Le ragioni sono da cercare nella crisi ma anche nell’ininterrotta crescita di spese obbligate, che rappresenta il 40,6% dei consumi secondo Confcommercio, portando ogni famiglia a spendere 6500 euro l’anno. Nel ’92 erano 2700. Il reddito disponibile pro capite, inoltre, è tornato ai livelli del 1987: 17.300 euro. «La ripresa è solo un annuncio – dice Carlo Sangalli, presidente Confcommercio – imprese e famiglie restano ancora in attesa. Il cuneo fiscale è una delle priorità ma l’aumento Iva va a colpire le fasce deboli».
L’Istat certifica la stabilità dell’inflazione all’1,2% ad agosto. Confcommercio conferma le previsioni: il Pil 2013 a -1,7% salirà di 0,5% nel 2014, i consumi 2013 a -2,4 mostreranno ancora segno meno – -0,2 – nel 2014. L’Antitrust chiede di ridurre i costi dei conti correnti, valutando possibili risparmi fino a 180 euro, e invita a una maggiore trasparenza per migliorare la concorrenza nel settore. Abi risponde con i tagli già effettuati: il costo medio oggi è 100 euro.
Intanto, due giorni fa è stato definito l’accordo che attribuisce alla Bce la supervisione bancaria unica da settembre 2014. «Un vero passo avanti – per Mario Draghi, presidente Bce – nel creare l’Unione bancaria, elemento chiave di una vera unione economica e monetaria». E se i segnali di una “ripresina” in Italia ci sono secondo l’Europa, le Pmi hanno chiesto un incontro urgente a Letta per parlare di priorità. E futuro.
I giocattoli non si comprano più. O quasi. Tra gennaio e luglio, secondo Assogiocattoli, le vendite sono calate del 3,4% in valore e del 2,4 in volume, a conferma del trend registrato nel 2012 con meno 2% in valore rispetto al 2011. La crisi non risparmia nessuno, neanche i più piccoli. Ora si taglia. Tutti e su tutto. Continua la corsa a offerte e sconti, il carrello della spesa è meno caro ma tavola e dieta sono più povere. Si comprano meno frutta e verdura, con cali rispettivamente del 2,1 e del 6,3 per cento.
Le ragioni sono da cercare nella crisi ma anche nell’ininterrotta crescita di spese obbligate, che rappresenta il 40,6% dei consumi secondo Confcommercio, portando ogni famiglia a spendere 6500 euro l’anno. Nel ’92 erano 2700. Il reddito disponibile pro capite, inoltre, è tornato ai livelli del 1987: 17.300 euro. «La ripresa è solo un annuncio – dice Carlo Sangalli, presidente Confcommercio – imprese e famiglie restano ancora in attesa. Il cuneo fiscale è una delle priorità ma l’aumento Iva va a colpire le fasce deboli».
L’Istat certifica la stabilità dell’inflazione all’1,2% ad agosto. Confcommercio conferma le previsioni: il Pil 2013 a -1,7% salirà di 0,5% nel 2014, i consumi 2013 a -2,4 mostreranno ancora segno meno – -0,2 – nel 2014. L’Antitrust chiede di ridurre i costi dei conti correnti, valutando possibili risparmi fino a 180 euro, e invita a una maggiore trasparenza per migliorare la concorrenza nel settore. Abi risponde con i tagli già effettuati: il costo medio oggi è 100 euro.
Intanto, due giorni fa è stato definito l’accordo che attribuisce alla Bce la supervisione bancaria unica da settembre 2014. «Un vero passo avanti – per Mario Draghi, presidente Bce – nel creare l’Unione bancaria, elemento chiave di una vera unione economica e monetaria». E se i segnali di una “ripresina” in Italia ci sono secondo l’Europa, le Pmi hanno chiesto un incontro urgente a Letta per parlare di priorità. E futuro.
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giovedì 12 settembre 2013
Banche, sì di Strasburgo alla supervisione Bce
Semaforo verde a Bruxelles per l'Unione bancaria d'Europa, con la Banca centrale europea che assume il ruolo di autorità unica di vigilanza.
Due giorni fa era stato definito l'accordo tra il Parlamento Ue e la
Bce per la vigilanza parlamentare. E adesso la plenaria di Strasburgo ha
approvato a larga maggioranza il pacchetto legislativo che istituisce
la supervisione bancaria europea: a vigilare sarà dunque l'Eurotower di
Francoforte.
La questione era stata molto dibattuta negli ultimi giorni tra le due istituzioni, la Bce e il Parlamento,
perché quest'ultimo voleva tenere sotto controllo l'istituto monetario
nei suoi ruoli di sorveglianza sulle banche europee. Dopo l'accordo
raggiunto, adesso scatta dunque l'iter per trasferire la vigilanza dalla periferia al centro.
Una decisione, quella presa a Strasburgo, che rappresenta uno snodo
fondamentale nell'attribuzione del governo del pianeta banche, che passa
ora sotto l'autorità guidata da Mario Draghi.
Barnier: "Ora meccanismo di risoluzione" - E adesso, passato dunque il primo dei tre pilastri sui quali si fonda l'Unione, vanno accelerati i tempi per il meccanismo di risoluzione bancaria, il secondo passo fondamentale per raggiungere l'obiettivo. Infatti il vicepresidente della Commissione Michel Barnier, responsabile per il mercato unico, dopo il voto del Parlamento ha espresso la sua soddisfazione in plenaria a Strasburgo dicendo: "Stiamo restituendo fiducia al mondo esterno nell'euro". Ma poi ha subito sottolineato che "non abbiamo ancora finito, ora lavoriamo per il secondo pilastro, il progetto più importante dalla creazione dell'euro".
Barnier: "Ora meccanismo di risoluzione" - E adesso, passato dunque il primo dei tre pilastri sui quali si fonda l'Unione, vanno accelerati i tempi per il meccanismo di risoluzione bancaria, il secondo passo fondamentale per raggiungere l'obiettivo. Infatti il vicepresidente della Commissione Michel Barnier, responsabile per il mercato unico, dopo il voto del Parlamento ha espresso la sua soddisfazione in plenaria a Strasburgo dicendo: "Stiamo restituendo fiducia al mondo esterno nell'euro". Ma poi ha subito sottolineato che "non abbiamo ancora finito, ora lavoriamo per il secondo pilastro, il progetto più importante dalla creazione dell'euro".
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INFLAZIONE, STANGATA DA 237 € A FAMIGLIA. IL CODACONS: "MOLTO PEGGIO DELL'IMU"
«Secondo i
dati definitivi resi noti oggi dall'Istat, l'inflazione ad agosto non
cala all'1,1% come risultava dalla stima provvisoria, ma resta stabile
all'1,2% su base annua» e per il Codacons «è una pessima notizia».
INFLAZIONE NON SCENDE «In pratica -commenta l'associazione dei consumatori- nonostante l'ulteriore crollo della domanda dovuto al periodo di ferie ed il rallentamento dei prezzi dei carburanti (benzina -2,1%, gasolio -2,8% su base annua), che hanno ricominciato ad impennarsi solo per il controesodo di agosto, ossia dopo il 21 del mese, ultima data di rilevazione dell'Istat, l'inflazione non scende». «Una dimostrazione del fatto che in Italia non c'è concorrenza e che il Governo dovrebbe combattere gli oligopoli e fare le liberalizzazioni» dice il Codacons sottolineando che «inoltre le famiglie devono confrontarsi con l'aumento del carrello della spesa che è rincarato dell'1,7%, ben al di sopra dell'indice generale».
SPESA AUMENTA DI 237 EURO «Tradotto in cifre, -calcola l'associazione- l'aumento dell'1,7% significa, in termini di aumento del costo della vita, che una famiglia media di 3 persone, per la sola spesa di tutti i giorni, spenderà 237 euro in più rispetto ad un anno fa». Si tratta, sottolinea ancora il Codacons, di «una stangata superiore all'Imu sulla prima casa abolita nei giorni scorsi dal Governo e pari, in media, a 225 euro».
"RINVIARE AUMENTO IVA" «L'inflazione, insomma, colpendo ricchi e poveri, continua a impoverire il ceto medio molto più della riduzione delle tasse fatta finora» afferma ancora il Codacons che per questo ritiene «vitale che il Governo comprenda al più presto che il rinvio definitivo dell'aumento Iva, pur essendo essenziale, non è il traguardo finale ma solo un primo passo a cui dovrebbero seguirne molti altri se si vuole ridare capacità di spesa alle famiglie e rilanciare, così, i consumi». «Se l'Iva aumentasse -conclude il Codacons- ci sarebbe, a regime, un aumento dei prezzi dello 0,6% ed una stangata aggiuntiva, per una famiglia di 3 persone, pari a 209 euro, sempre se non vi saranno arrotondamenti e speculazioni».
INFLAZIONE NON SCENDE «In pratica -commenta l'associazione dei consumatori- nonostante l'ulteriore crollo della domanda dovuto al periodo di ferie ed il rallentamento dei prezzi dei carburanti (benzina -2,1%, gasolio -2,8% su base annua), che hanno ricominciato ad impennarsi solo per il controesodo di agosto, ossia dopo il 21 del mese, ultima data di rilevazione dell'Istat, l'inflazione non scende». «Una dimostrazione del fatto che in Italia non c'è concorrenza e che il Governo dovrebbe combattere gli oligopoli e fare le liberalizzazioni» dice il Codacons sottolineando che «inoltre le famiglie devono confrontarsi con l'aumento del carrello della spesa che è rincarato dell'1,7%, ben al di sopra dell'indice generale».
SPESA AUMENTA DI 237 EURO «Tradotto in cifre, -calcola l'associazione- l'aumento dell'1,7% significa, in termini di aumento del costo della vita, che una famiglia media di 3 persone, per la sola spesa di tutti i giorni, spenderà 237 euro in più rispetto ad un anno fa». Si tratta, sottolinea ancora il Codacons, di «una stangata superiore all'Imu sulla prima casa abolita nei giorni scorsi dal Governo e pari, in media, a 225 euro».
"RINVIARE AUMENTO IVA" «L'inflazione, insomma, colpendo ricchi e poveri, continua a impoverire il ceto medio molto più della riduzione delle tasse fatta finora» afferma ancora il Codacons che per questo ritiene «vitale che il Governo comprenda al più presto che il rinvio definitivo dell'aumento Iva, pur essendo essenziale, non è il traguardo finale ma solo un primo passo a cui dovrebbero seguirne molti altri se si vuole ridare capacità di spesa alle famiglie e rilanciare, così, i consumi». «Se l'Iva aumentasse -conclude il Codacons- ci sarebbe, a regime, un aumento dei prezzi dello 0,6% ed una stangata aggiuntiva, per una famiglia di 3 persone, pari a 209 euro, sempre se non vi saranno arrotondamenti e speculazioni».
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mercoledì 11 settembre 2013
sabato 31 agosto 2013
MOTO CONTRO UN'AUTO, MASSIMO MUORE A 32 ANNI DOPO UN VOLO FATALE
Ancora un incidente sulla Grottana. Ancora un giovane morto sulle strade viterbesi.
Stamani intorno alle 7,30 l'impatto della sua moto contro un'auto per cause tutte da accertare. Stando a una prima ricostruzione il centauro, un maresciallo dell'Esercito di Graffignano, si sarebbe schianatato nel tentativo di sorpasso di un altro veicolo.
Un volo micidiale. La sua moto è finita sui binari Fs, la sua vita sbatendo contro la colonnina del passaggio a livello. Inutili i soccorsi del 118: Massimo Gorini è morto sul colpo.
Solo domenica sera in un altro scontro era deceduto Cristiano Artemi, 27enne di Castiglione in Teverina. Due suoi amici che erano in macchina con lui sono gravi.
Stamani intorno alle 7,30 l'impatto della sua moto contro un'auto per cause tutte da accertare. Stando a una prima ricostruzione il centauro, un maresciallo dell'Esercito di Graffignano, si sarebbe schianatato nel tentativo di sorpasso di un altro veicolo.
Un volo micidiale. La sua moto è finita sui binari Fs, la sua vita sbatendo contro la colonnina del passaggio a livello. Inutili i soccorsi del 118: Massimo Gorini è morto sul colpo.
Solo domenica sera in un altro scontro era deceduto Cristiano Artemi, 27enne di Castiglione in Teverina. Due suoi amici che erano in macchina con lui sono gravi.
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sabato 11 maggio 2013
FACEVA PARTORIRE RAGAZZE BULGARE PER VENDERE I LORO FIGLI, ARRESTATO
Orrore per il traffico di neonati nel casertano.
I carabinieri della stazione di Mondragone hanno arrestato Yosifov Slavi Toshkov, 43enne bulgaro, pregiudicato, già sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari. All'uomo i militari dell'Arma hanno notificato un'ordinanza di ripristino della custodia cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Napoli poichè riconosciuto colpevole del reato di associazione a delinquere finalizzata all'alterazione dello stato civile di neonati.
ARRESTATO NEL 2012 L'uomo, il 5 aprile del 2012, era stato arrestato dagli stessi militari dell'Arma in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dall'ufficio Gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere su richiesta della locale Procura. Il provvedimento restrittivo era scaturito a conclusione di una attività investigativa svolta dall'agosto del 2009 dagli stessi carabinieri nei confronti di due soggetti di nazionalità bulgara, tra cui il 43enne, ed un terzo cittadino italiano di Castel Volturno nel corso della quale furono accertati due singoli episodi di vendita di neonati, partoriti in Italia da ragazze bulgare, a favore di coppie italiane sterili. Nello specifico fu documentato come gli indagati individurarono, in Bulgaria, ragazze in procinto di partorire organizzandone il loro trasferimento in Italia dove venivano fatte partorire per poi seguire tutto l'iter burocratico per il riconoscimento del neonato da parte del 'padrè italiano, come se si trattasse di figlio naturale nato da una sua unione con la ragazza bulgara, alterandone così lo stato civile. Nell'ambito dello stesso contesto furono indagati anche le due coppie di italiani che avevano acquistato i neonati per la somma di 20mila euro ciascuno, ai quali vennero contestati i medesimi reati. L'arrestato è stato associato presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere.
I carabinieri della stazione di Mondragone hanno arrestato Yosifov Slavi Toshkov, 43enne bulgaro, pregiudicato, già sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari. All'uomo i militari dell'Arma hanno notificato un'ordinanza di ripristino della custodia cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Napoli poichè riconosciuto colpevole del reato di associazione a delinquere finalizzata all'alterazione dello stato civile di neonati.
ARRESTATO NEL 2012 L'uomo, il 5 aprile del 2012, era stato arrestato dagli stessi militari dell'Arma in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dall'ufficio Gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere su richiesta della locale Procura. Il provvedimento restrittivo era scaturito a conclusione di una attività investigativa svolta dall'agosto del 2009 dagli stessi carabinieri nei confronti di due soggetti di nazionalità bulgara, tra cui il 43enne, ed un terzo cittadino italiano di Castel Volturno nel corso della quale furono accertati due singoli episodi di vendita di neonati, partoriti in Italia da ragazze bulgare, a favore di coppie italiane sterili. Nello specifico fu documentato come gli indagati individurarono, in Bulgaria, ragazze in procinto di partorire organizzandone il loro trasferimento in Italia dove venivano fatte partorire per poi seguire tutto l'iter burocratico per il riconoscimento del neonato da parte del 'padrè italiano, come se si trattasse di figlio naturale nato da una sua unione con la ragazza bulgara, alterandone così lo stato civile. Nell'ambito dello stesso contesto furono indagati anche le due coppie di italiani che avevano acquistato i neonati per la somma di 20mila euro ciascuno, ai quali vennero contestati i medesimi reati. L'arrestato è stato associato presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere.
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venerdì 26 aprile 2013
Gli rubano camion e lo investono: grave
Un camionista che si era opposto al furto del suo
mezzo è stato investito dai ladri con lo stesso Tir. L'uomo, 56 anni, è
ora ricoverato in gravi condizioni all'ospedale Cto di Torino. Ha
lesioni su tutto il corpo e, dopo aver perso una gamba, rischia
l'amputazione dell'altra. L'episodio è accaduto a Nichelino (Torino),
dove l'uomo vive. Il Tir, carico di barre metalliche, è stato ritrovato
poco dopo, non lontano da dove era stato rubato.
Portato
dal 118 all'ospedale Cto di Torino il 56enne è stato operato nella
notte: i medici hanno dovuto amputargli la gamba destra dal ginocchio in
giù ma rischia anche quella sinistra, martoriata dall'investimento. E'
ricoverato, gravissimo, in stato di coma, con prognosi riservata.I carabinieri, intanto, hanno raccolto testimonianze sull'accaduto e stanno cercando due uomini.
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"MARIANNA CENDRON VIVE CON I NOMADI, È SOTTO A UN CAVALCAVIA A MARGHERA"
Marianna Cendron,
la 18enne di Paese (Treviso), è scomparsa da quasi due mesi. La giovane
non dà sue notizie dallo scorso 27 febbraio, quando è stata vista
l'ultima volta dopo aver terminato l'orario di lavoro al golf club di
Salvarosa. Da allora sono state molte le segnalazioni rivelatesi
inattendibili, tra queste l'ultima la vorrebbe a marghera, sotto un
cavalcavia assieme a un gruppo di nomadi.
La segnalazione è arrivata alla trasmissione Chi l'ha visto?, a cui i genitori di Marianna, Pierfrancesco e Emilia, si sono affidati per ritrovare la figlia. Nella puntata di mercoledì scorso la troupe del programma dedicato alle persone scomparse, accompagnata dalla famiglia Cendron, è andata a Marghera per verificare la pista. Nell'accampamento di nomadi è stata mostrata una foto di Marianna, ma nessuno l'ha riconosciuta.
Al momento della scomparsa la ragazza non aveva con sè documenti e non aveva annunciato a nessuno l'intenzione di allontanarsi. La pista ritenuta più probabile resta quella dell'allontanamento volontario.
La segnalazione è arrivata alla trasmissione Chi l'ha visto?, a cui i genitori di Marianna, Pierfrancesco e Emilia, si sono affidati per ritrovare la figlia. Nella puntata di mercoledì scorso la troupe del programma dedicato alle persone scomparse, accompagnata dalla famiglia Cendron, è andata a Marghera per verificare la pista. Nell'accampamento di nomadi è stata mostrata una foto di Marianna, ma nessuno l'ha riconosciuta.
Al momento della scomparsa la ragazza non aveva con sè documenti e non aveva annunciato a nessuno l'intenzione di allontanarsi. La pista ritenuta più probabile resta quella dell'allontanamento volontario.
Letta al Quirinale da Napolitano Berlusconi ottimista: "Molto bene"
Il
presidente del Consiglio incaricato, Enrico Letta, è arrivato questa
mattina al Quirinale per un colloquio con il Capo dello Stato, Giorgio
Napolitano. Questa volta era con auto di servizio e scorta. Ottimista
sulla formazione del nuovo esecutivo Silvio Berlusconi, che a Tgcom24
dice: "Atteggiamento molto positivo da parte del premier incaricato. Non
vedo veri nodi da sciogliere".
"Da parte del Presidente incaricato c'è un atteggiamento molto
positivo. Ho sentito i miei molto confortati'' e ''Brunetta
assolutamente convinto del buon esito dell'incontro". Lo ha detto il
leader del Pdl, Silvio Berlusconi a TgCom24. ''Nodi da sciogliere? Non
mi e' parso che ci fossero problemi veri''. ''Certamente non possiamo
pretendere un accordo al 100% però i miei li ho sentiti molto
confortati'', ha aggiunto.
''Basta con il gioco dei veti. Sì ad un progetto condiviso nel bene
del Paese''. E' l'appello del deputato del Pdl Gianfranco Rotondi che in
un'intervista al Mattino spiega che ''su nomi come quello di Brunetta è
davvero assurdo pensare che non vada al governo il capogruppo del
secondo partito. Stessa cosa - aggiunge - per Fitto e per la Gelmini.
Detto questo però suggerirei a Letta di mettere in campo subito una
strategia di ricambio''.
''Come tutti sono a disposizione. Nel caso si arrivi alla formazione
del governo sarà Berlusconi e solo lui a proporre a Letta i nostri
nomi''. Disponibile a entrare nella squadra di governo è il senatore del
Pdl Paolo Romani che in un'intervista a Repubblica sottolinea che il
problema principale è ''dare un governo all'Italia''.
''Ognuno di noi deve fare la sua parte, smussare gli angoli e mettere
da parte i rancori e i pregiudizi. Dobbiamo voltare pagina e pacificare
il Paese. Io faro' la mia parte. Certo, non smusserò mai i miei angoli
se devo venire meno alla parola data agli elettori''. Lo dice alla
Stampa Daniela Santanché, sottolineando l'importanza che il governo
nascente non si faccia ''una grande opportunità".
"Il nostro partito è molto lontano dal prevedere espulsioni o
epurazioni. Bersani ha sempre detto no al governissimo e noi abbiamo
cercato di attuare quella linea politica. Ma non ci sono state le
condizioni per arrivare a quel risultato". Queste le parole di
Alessandra Moretti (Pd) a Tgcom24. "Oggi - riprende - Letta sta
lavorando per dare un governo al Paese, cercando di dare una risposta
agli italiani. Ho sempre sostenuto Bersani. Oggi a letta va dato il
massimo sostegnno".
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Porno-ricatto degli hacker Pd ai 5 Stelle
Il
M5S trema. Non per il futuro politico, ma per l'attacco subito nei
giorni scorsi da un gruppo che si autodefinisce gli "Hacker del Pd" e
che, come riportato da l'Espresso, ha consentito ai pirati informatici
di violare la privacy di una trentina di deputati e senatori 5 stelle.
Secondo quanto riportato da "Libero", infatti, gli hacker non hanno
rubato dai computer solo imbarazzanti comunicazioni politiche con Grillo
e Casaleggio, ma anche scatti tanto privati quanto hard che ora sarebbe
pronti a diventare pubblici.
Il materiale -
Secondo il quotidiano diretto da Maurizio Belpietro, in possesso dei
pirati informatici Pd ci sarebbero doto a luci rosse e anche dati
sensibili di Beppe Grillo e di Casaleggio. Inoltre, si parla
esplicitamente di materiale hard che vedono come protagonisti i
parlamentari grillini.
Le vittime -Tra
le caselle di posta violate ci sarebbero quelle di Giulia Sarti e
Stefano Vignaroli che avevano inizialmente negato l’attacco, oltre al
gruppo dirigente del movimento.
I precedenti -
Beppe Grillo è stato attaccato più volte dagli hacker. Durante le
“quirinarie” l’ex comico aveva denunciato proprio un attacco. A ottobre
2012, il sito era stato messo offline da altri pirati informatici,
mentre a giugno 2012 era stato proprio Anonymous ad oscurare il blog di
Grillo.
giovedì 25 aprile 2013
Ristrutturazioni: le agevolazioni fiscali
La crisi continua a mordere pesantemente e non è facile
trovare risorse per ristrutturare la propria abitazione. Un decisivo
incentivo è però rappresentato dalle agevolazioni fiscali: l'Agenzia delle entrate spiega che chi sostiene lavoro di ristrutturazione può fruire della detrazione d’imposta Irpef pari al 36%.
Per le prestazioni di servizi relative agli interventi di recupero edilizio, di manutenzione ordinaria e straordinaria, realizzati sugli immobili a prevalente destinazione abitativa privata, si applica l’aliquota Iva agevolata del 10%. Riguardo le spese sostenute dal 26 giugno del 2012 al 30 giugno del 2013, è addirittura possibile contare su una detrazione Irpef del 50% su un limite di spesa massimo di 96mila euro per unità immobiliare. Questo genere di vantaggi spetta anche per l’acquisto di immobili ristrutturati da imprese di costruzione o ristrutturazione o da cooperative.
La detrazione spetta, inoltre, per:
Per le prestazioni di servizi relative agli interventi di recupero edilizio, di manutenzione ordinaria e straordinaria, realizzati sugli immobili a prevalente destinazione abitativa privata, si applica l’aliquota Iva agevolata del 10%. Riguardo le spese sostenute dal 26 giugno del 2012 al 30 giugno del 2013, è addirittura possibile contare su una detrazione Irpef del 50% su un limite di spesa massimo di 96mila euro per unità immobiliare. Questo genere di vantaggi spetta anche per l’acquisto di immobili ristrutturati da imprese di costruzione o ristrutturazione o da cooperative.
La detrazione spetta, inoltre, per:
- l’eliminazione delle barriere architettoniche, aventi a oggetto ascensori e montacarichi (ad esempio, la realizzazione di un elevatore esterno all’abitazione)
- la realizzazione di ogni strumento che, attraverso la comunicazione, la robotica e ogni altro mezzo di tecnologia più avanzata, sia adatto a favorire la mobilità interna ed esterna all’abitazione per le persone portatrici di handicap gravi
- l’adozione di misure finalizzate a prevenire il rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi
- l’esecuzione di opere volte a evitare gli infortuni domestici
- le spese sostenute per la ricostruzione o il ripristino di un immobile - anche non residenziale - danneggiato a seguito di “eventi calamitosi” (previa dichiarazione dello stato di emergenza).
Importanti vantaggi sono poi previsti per chi punta sul fotovoltaico. L’Agenzia delle entrate ha infatti chiarito che “l’installazione di impianti fotovoltaici rientra tra gli interventi che possono fruire delle detrazioni fiscali Irpef al 50% per le ristrutturazioni edilizie”. Bisogna poi aggiungere che il contribuente che intende beneficiare della detrazione non deve presentare nessuna documentazione che certifichi il risparmio energetico, in quanto la realizzazione dell’impianto a fonte rinnovabile comporta in sé un miglioramento della prestazione dell’edificio.
Sarà per merito di queste agevolazioni fiscali oppure per via di una cultura ormai sedimentata nel tempo, ma gli italiani, nonostante la recessione, stanno continuando a ristrutturare casa. A rivelare questo dato è un’inchiesta realizzata dall’osservatorio finanziario Super Money che evidenzia come un terzo dei prestiti (il 29% del totale) rilasciato dalle imprese sia destinato proprio a sostenere questa pratica.
Un risultato dovuto soprattutto al fatto che quasi l’80% dei cittadini può disporre di un’abitazione di proprietà. La cifra media spesa per ristrutturare è di 16.715 euro e, elemento forse sorprendente, i meridionali sono quelli che decidono più spesso di avviare i lavori. In Calabria il 37,7% dei prestiti è finalizzato alla ristrutturazione, poco dietro la Campania (37,1%), poi la Sardegna (36,2%). In fondo, invece, il Friuli Venezia Giulia con il 16%. L’inchiesta traccia anche una sorta di identikit dell’italiano più propenso a risistemare l’abitazione: si tratta prevalentemente di quarantenni con una posizione lavorativa solida, con un reddito medio ma in grado di assicurare solide garanzie.
Tassi da usurai, il prestito all'azienda diventa gratis
Quando una banca presta denaro a tassi da usurai,
anche se questi riguardano gli interessi di mora, il cliente non è
tenuto a versare alcun interesse nella restituzione del prestito. Lo ha
stabilito la Corte d'Appello del Tribunale di Venezia (terza sezione
civile), accogliendo il ricorso di un'azienda bellunese che aveva
avviato una causa con una banca cui aveva chiesto un prestito ancora nel
lontano 1996. Nel momento in cui l'azienda non aveva rispettato il
pagamento si era vista applicare con un decreto ingiuntivo un interesse
di mora del 36% annuo (3% mensile).
La vicenda - riferisce il quotidiano "Il Gazzettino" - aveva già visto in primo grado, presso la sezione staccata del Tribunale di Pieve di Cadore, una vittoria parziale per l'imprenditore: i giudici avevano sì riconosciuto "la natura vessatoria della clausola" della banca, ma avevano definito il debito residuo applicando al capitale gli interessi non più al 36% bensì al tasso legale. In appello, tuttavia, i giudici di Venezia hanno applicato a favore dell'azienda l'articolo 1815 del Codice civile, il quale stabilisce che se in un contratto sono convenuti "interessi usurari, la clausola è nulla e non sono dovuti interessi".
La vicenda - riferisce il quotidiano "Il Gazzettino" - aveva già visto in primo grado, presso la sezione staccata del Tribunale di Pieve di Cadore, una vittoria parziale per l'imprenditore: i giudici avevano sì riconosciuto "la natura vessatoria della clausola" della banca, ma avevano definito il debito residuo applicando al capitale gli interessi non più al 36% bensì al tasso legale. In appello, tuttavia, i giudici di Venezia hanno applicato a favore dell'azienda l'articolo 1815 del Codice civile, il quale stabilisce che se in un contratto sono convenuti "interessi usurari, la clausola è nulla e non sono dovuti interessi".
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Lavoro: calano gli infortuni ma aumentano le malattie professionali
Chi non ha il lavoro soffre, ma anche quelli che ce l’hanno, in Italia, forse non stanno abbastanza bene. Nel 2011 infatti gli infortuni sul lavoro sono diminuiti. In compenso, però sono aumentate le malattie professionali. Gli infortuni denunciati sono stati nel 2011, sono 725.339, di cui 886 mortali.
Una flessione del 6,6% rispetto al 2010, eppure sul ribasso incide sul dato anche l’infausto calo occupazionale che investe il Paese. Sono invece in crescita le denunce delle malattie professionali: se ne contano 46.689, ovvero il 10% in più rispetto al 2010. Lo rivelano i dati elaborati da Senaf, basati sulla Banca dai Statistica Inail. Dati che risaltano in occasione della Giornata mondiale per la sicurezza e la salute sul lavoro, in programma il 28 aprile, uno dei due appuntamenti annuali che richiamano l’attenzione sul tema della sicurezza sul lavoro. L’altro è Ambiente Lavoro, il salone dedicato a mezzi, strumenti e formazione per promuovere la cultura della sicurezza in ufficio, previsto a Bologna, a ottobre.
Dove si verificano più infortuni? Pur essendoci un calo, si ravvisano 647.656 episodi di infortuni nel settore dell’industria e dei servizi; 47.054 nel settore agricoltura, 30.629 episodi nei Dipendenti Conto Stato. Le malattie professionali aumentano nell’agricoltura con 7.967 denunce nel 2011 contro le 6.390 del 2010 (+24,7%), nell’industria e nei servizi con 38.233 denunce nel 2011 contro le 35.678 del 2010. La Giornata Mondiale per la Sicurezza e la Salute sul lavoro, promossa dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro (Ilo) è quindi una doverosa opportunità di riflessione su un tema che richiede più chiarezza normativa, ma anche sensibilità e innovazione da parte delle aziende.
Un dibattito, quello sul lavoro, sempre urgente nel panorama nazionale, in termini di revisione delle leggi e delle tutele esistenti, ma altrettanta importanza sarà data alla sicurezza del primo patrimonio delle aziende, ovvero la forza lavoro? Dai dati emerge, come detto, che la recessione provoca un calo di infortuni, proprio perché c’è meno personale occupato. L’auspicio ovviamente è che l’occupazione torni a crescere, ma che al contempo aumentino gli investimenti in sicurezza. Diversamente, non si capisce quale sia il male minore.
Allargando il discorso oltre la prospettiva italiana, la situazione resta complessa. Secondo le stime dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro, dei 2.34 milioni di morti sul lavoro ogni anno, solo 321.000 sono dovuti a incidenti. I restanti 2.02 milioni di decessi sono causati da malattie professionali, per una media giornaliera di oltre 5.500 morti. Dati che fanno scalpore e che dimostra quanta strada ci sia da fare per prevenire le malattie professionali che causano danno ai lavoratori e alle famiglie ma anche alle aziende in termini di produttività.
Alla chiamata, dovrebbero rispondere i governi, i sindacati, i datori di lavori essendo centrale il bisogno di rafforzare la prevenzione in materia di sicurezza sul lavoro a partire dai sistemi sanitari nazionali. Come rivela infatti il rapporto The Prevention of Occupational Diseases pubblicato da Ilo, più del 50% dei Paesi non dispone di statistiche adeguate sulle malattie professionali, e molte nazioni non conoscono i dati disaggregati per sesso, mansioni, aree di occupazione.
Per sviluppare strategie servono dati, insomma, come altrimenti innovare e adeguare i sistemi sanitari, le normative, le conoscenze per creare programmi ad hoc? Il tema è importante e complesso: sarà anche abbastanza centrale nelle agende politiche del prossimo futuro?
Una flessione del 6,6% rispetto al 2010, eppure sul ribasso incide sul dato anche l’infausto calo occupazionale che investe il Paese. Sono invece in crescita le denunce delle malattie professionali: se ne contano 46.689, ovvero il 10% in più rispetto al 2010. Lo rivelano i dati elaborati da Senaf, basati sulla Banca dai Statistica Inail. Dati che risaltano in occasione della Giornata mondiale per la sicurezza e la salute sul lavoro, in programma il 28 aprile, uno dei due appuntamenti annuali che richiamano l’attenzione sul tema della sicurezza sul lavoro. L’altro è Ambiente Lavoro, il salone dedicato a mezzi, strumenti e formazione per promuovere la cultura della sicurezza in ufficio, previsto a Bologna, a ottobre.
Dove si verificano più infortuni? Pur essendoci un calo, si ravvisano 647.656 episodi di infortuni nel settore dell’industria e dei servizi; 47.054 nel settore agricoltura, 30.629 episodi nei Dipendenti Conto Stato. Le malattie professionali aumentano nell’agricoltura con 7.967 denunce nel 2011 contro le 6.390 del 2010 (+24,7%), nell’industria e nei servizi con 38.233 denunce nel 2011 contro le 35.678 del 2010. La Giornata Mondiale per la Sicurezza e la Salute sul lavoro, promossa dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro (Ilo) è quindi una doverosa opportunità di riflessione su un tema che richiede più chiarezza normativa, ma anche sensibilità e innovazione da parte delle aziende.
Un dibattito, quello sul lavoro, sempre urgente nel panorama nazionale, in termini di revisione delle leggi e delle tutele esistenti, ma altrettanta importanza sarà data alla sicurezza del primo patrimonio delle aziende, ovvero la forza lavoro? Dai dati emerge, come detto, che la recessione provoca un calo di infortuni, proprio perché c’è meno personale occupato. L’auspicio ovviamente è che l’occupazione torni a crescere, ma che al contempo aumentino gli investimenti in sicurezza. Diversamente, non si capisce quale sia il male minore.
Allargando il discorso oltre la prospettiva italiana, la situazione resta complessa. Secondo le stime dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro, dei 2.34 milioni di morti sul lavoro ogni anno, solo 321.000 sono dovuti a incidenti. I restanti 2.02 milioni di decessi sono causati da malattie professionali, per una media giornaliera di oltre 5.500 morti. Dati che fanno scalpore e che dimostra quanta strada ci sia da fare per prevenire le malattie professionali che causano danno ai lavoratori e alle famiglie ma anche alle aziende in termini di produttività.
Alla chiamata, dovrebbero rispondere i governi, i sindacati, i datori di lavori essendo centrale il bisogno di rafforzare la prevenzione in materia di sicurezza sul lavoro a partire dai sistemi sanitari nazionali. Come rivela infatti il rapporto The Prevention of Occupational Diseases pubblicato da Ilo, più del 50% dei Paesi non dispone di statistiche adeguate sulle malattie professionali, e molte nazioni non conoscono i dati disaggregati per sesso, mansioni, aree di occupazione.
Per sviluppare strategie servono dati, insomma, come altrimenti innovare e adeguare i sistemi sanitari, le normative, le conoscenze per creare programmi ad hoc? Il tema è importante e complesso: sarà anche abbastanza centrale nelle agende politiche del prossimo futuro?
Lavoro: calano gli infortuni ma aumentano le malattie professionali
L'UOMO CHE HA PIANTATO UN'INTERA FORESTA IN 30 ANNI: HA CREATO UN ECOSISTEMA
Più di mille alberi di bambù piantati in trent'anni hanno creato un nuovo ecosistema. Tutto grazie all'opera di un uomo, Jadav “Molai” Payeng,
47enne originario di Assam, regione dell’India settentrionale. Jadav ha
sfruttato e portato alla rinascita una terra arida e dimenticata. La
sua è una vera e propria foresta, luogo ideale per la crescita di piante
e animali in via di estinzione. Conosciuta in tutto il mondo come
“Mulai Kathoni”, ospita centinaia di cervidi, conigli, scimmie e
tantissime varietà di uccelli. La superficie che è riuscito a
rimboschire è di 550 ettari e conta anche una piccola comunità di tigri
del Bengala.
LA STORIA La storia di Payeng è cominciata nel 1979, quando l’indiano aveva poco più di 16 anni. Violente inondazioni avevano trasformato la spiaggia di Brahmaputra in un luogo deserto e senza vita. Su questa striscia di sabbia, dopo che le acque si erano ritirate, il giovane pensò che i serpenti che aveva ritrovato erano morti a causa della calura, non avendo nessun albero sotto cui ripararsi. Quel tremendo spettacolo fu per lui la svolta della vita. Dopo aver contattato il Dipartimento delle foreste del governo indiano e dopo aver ricevuto da questi un no convinto alla richiesta di aiutarlo a piantare alberi in questa zona, Payeng ha deciso di fare da solo. Ha cominciato a coltivare bambù, trasformando la lingua di sabbia arida in un rigoglioso boschetto che col tempo si è andato espandendo sempre di più. Il tutto però a un prezzo. Payeng vive in un completo isolamento e non parla con nessun essere umano. A fargli compagnia solo le sue piante.
LA STORIA La storia di Payeng è cominciata nel 1979, quando l’indiano aveva poco più di 16 anni. Violente inondazioni avevano trasformato la spiaggia di Brahmaputra in un luogo deserto e senza vita. Su questa striscia di sabbia, dopo che le acque si erano ritirate, il giovane pensò che i serpenti che aveva ritrovato erano morti a causa della calura, non avendo nessun albero sotto cui ripararsi. Quel tremendo spettacolo fu per lui la svolta della vita. Dopo aver contattato il Dipartimento delle foreste del governo indiano e dopo aver ricevuto da questi un no convinto alla richiesta di aiutarlo a piantare alberi in questa zona, Payeng ha deciso di fare da solo. Ha cominciato a coltivare bambù, trasformando la lingua di sabbia arida in un rigoglioso boschetto che col tempo si è andato espandendo sempre di più. Il tutto però a un prezzo. Payeng vive in un completo isolamento e non parla con nessun essere umano. A fargli compagnia solo le sue piante.
ROMENA ABBANDONATA PRIMA DEL PARTO, IMPIEGATA ROMANA ADOTTA LEI E BIMBO
Un gesto di amore e si solidarietà quello di un impiegata romana. La
donna ha adottato mamma e figlio che si trovano in condizioni molto
difficili.
Maria è una ragazza romena che non parla bene italiano e si trova da 4 ore in pronto soccorso con le doglie al nono mese di gravidanza. Nessuno ad assisterla o ad accompagnarla. La donna è venuta in Italia con il suo compagno che è però scomparso dopo qualche giorno lasciandole un biglietto con scritto "Torna sola in Romania". La donna si reca alla stazione Termini dove però viene colta da un malore e portata all'ospedale Umberto I dove incontra Letizia.
«Ho visto quella giovane disperata con il pancione e ho cercato di aiutarla», ha raccontato a Laura Bogliolo de Il Messaggero «Mi hanno detto - racconta - di andare al pronto soccorso, per la visita a Ginecologia erano necessari la prenotazione e il ticket. Al pronto soccorso un'infermiera credeva che volessimo saltare la fila nell’ambulatorio, ma Maria stava veramente male».
Letizia ha così seguito Maria in sala parto e le è stata vicino. All'arrivo dei servizi sociali, temendo che non avendo soldi potessero portarle via il bambino, Letizia adotta la ragazza e il bimbo: firma il moduli, li porta a casa e inizia a prendersi cura di loro.
Maria è una ragazza romena che non parla bene italiano e si trova da 4 ore in pronto soccorso con le doglie al nono mese di gravidanza. Nessuno ad assisterla o ad accompagnarla. La donna è venuta in Italia con il suo compagno che è però scomparso dopo qualche giorno lasciandole un biglietto con scritto "Torna sola in Romania". La donna si reca alla stazione Termini dove però viene colta da un malore e portata all'ospedale Umberto I dove incontra Letizia.
«Ho visto quella giovane disperata con il pancione e ho cercato di aiutarla», ha raccontato a Laura Bogliolo de Il Messaggero «Mi hanno detto - racconta - di andare al pronto soccorso, per la visita a Ginecologia erano necessari la prenotazione e il ticket. Al pronto soccorso un'infermiera credeva che volessimo saltare la fila nell’ambulatorio, ma Maria stava veramente male».
Letizia ha così seguito Maria in sala parto e le è stata vicino. All'arrivo dei servizi sociali, temendo che non avendo soldi potessero portarle via il bambino, Letizia adotta la ragazza e il bimbo: firma il moduli, li porta a casa e inizia a prendersi cura di loro.
sabato 13 aprile 2013
GENOVA, GRAVE INCIDENTE SULL'A12. SBANDA UN'AUTO, DUE MORTI
Grave incidente alle 4.20 del mattino tra Genova est e Genova Nervi
(autostrada A12) in direzione di Sestri Levante. Il sinistro in cui sono
morte due persone è avvenuto intorno alle ore 04.20. E' rimasta
coinvolta una sola autovettura che ha sbandato all'interno della
galleria Monte Quezzi. Per consentire il completamento
dei rilievi da parte della polizia stradale il tratto autostradale è
rimasto chiuso fino alle 7.30 circa senza generare tuttavia turbative
per la circolazione.
NAPOLI, PROVOLE AFFUMICATE CON LE VERNICI. SEQUESTRATO CASEIFICIO-DISCARICA
Più che un caseificio, una vera e propria discarica quella scoperta in
un blitz a Marigliano, in provincia di Napoli. Nel deposito, per
l'affumicatura della provola venivano usati dei bracieri rudimentali
realizzati su vecchi bidoni di vernici o carburanti. Tutt'attorno
rifiuti, vecchi cartoni e copertoni di auto: i latticini erano
appoggiati per terra tra la cenere. Il deposito è stato sequestrato e
sono scattate le denunce per i proprietari.
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mercoledì 10 aprile 2013
FIRENZE, PROF INSULTA GLI ALUNNI. ANCHE UNO DI COLORE: "TORNA NELLA GIUNGLA"
«Mafiosi» e «drogati»: sarebbero questi alcuni degli insulti rivolti da
un'insegnante di una scuola media fiorentina ai suoi alunni, uno dei
quali, di colore, sarebbe stato invitato anche a «tornare nella
giungla». Così la prof, riporta oggi il Corriere Fiorentino, è stata denunciata da oltre una trentina di genitori ed ora c'è un'indagine in corso.
L'insegnante di educazione artistica che insegna ai ragazzi di prima, seconda e terza media, si difende sostenendo che si tratta di falsità: «Un mare di bugie, ho parlato di mafiosi dicendo che il loro comportamento era ascrivibile a certe figure». I genitori si erano già rivolti alla preside che spiega di aver censurato la docente, usando gli unici strumenti a sua disposizione.
La preside stessa, tuttavia, spiega di essere stata anche denunciata per avere chiesto e ottenuto una visita della commissione medica per verificare l'idoneità della docente. Adesso del caso si occuperà la procura di Genova, poichè il padre di uno dei ragazzi che sarebbero stati oggetto degli insulti è un magistrato fiorentino.
L'insegnante di educazione artistica che insegna ai ragazzi di prima, seconda e terza media, si difende sostenendo che si tratta di falsità: «Un mare di bugie, ho parlato di mafiosi dicendo che il loro comportamento era ascrivibile a certe figure». I genitori si erano già rivolti alla preside che spiega di aver censurato la docente, usando gli unici strumenti a sua disposizione.
La preside stessa, tuttavia, spiega di essere stata anche denunciata per avere chiesto e ottenuto una visita della commissione medica per verificare l'idoneità della docente. Adesso del caso si occuperà la procura di Genova, poichè il padre di uno dei ragazzi che sarebbero stati oggetto degli insulti è un magistrato fiorentino.
sabato 6 aprile 2013
GIORNALISTA MUORE DI FREDDO, PROGETTAVA UN REPORTAGE SUI SENZATETTO
È morto per realizzare un progetto lavorativo. La
storia è di un giornalista, Lee Halphin, che nel tentativo di girare un
reportage su come vivono le persone senza fissa dimora ha perso la vita.
L'uomo aveva presentato il suo progetto in rete e aveva dichiarato che avrebbe vissuto per una settimana senza alcuna risorsa, ma per il giovane 26enne le cose non sono andate come sperato. Le rigide temperature inglesi di questi giorni non sono state clementi con lui e dopo essersi addormentato in un'edificio isolato nel Newcastle non si è più risvegliato.
Molto probabilmente la causa del decesso è stato l'assideramento, visto che nella notte del decesso le temperature notturne della zona hanno raggiunto i meno 4 gradi centigradi.
Di lui adesso rimane solo il ricordo della sua ambizione e di quel progetto messo su YouTube.
L'uomo aveva presentato il suo progetto in rete e aveva dichiarato che avrebbe vissuto per una settimana senza alcuna risorsa, ma per il giovane 26enne le cose non sono andate come sperato. Le rigide temperature inglesi di questi giorni non sono state clementi con lui e dopo essersi addormentato in un'edificio isolato nel Newcastle non si è più risvegliato.
Molto probabilmente la causa del decesso è stato l'assideramento, visto che nella notte del decesso le temperature notturne della zona hanno raggiunto i meno 4 gradi centigradi.
Di lui adesso rimane solo il ricordo della sua ambizione e di quel progetto messo su YouTube.
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FERISCE IL VICINO CON UNA FUCILATA: "IL VOLUME DELLA MUSICA ERA TROPPO ALTO"
Un attacco d'ira ce poteva finire in tragedia. È stato arrestato l'anziano che stamattina ha ferito con una fucilata un vicino di casa perchè ascoltava la musica ad alto volume.
Antonio Rocco di 74 anni, imprenditore in pensione, proveniente da
Pozzuoli nel napoletano stamattina ha imbracciato il fucile regolarmente
detenuto ed ha sparato un proiettile contro il vicino di casa.
È accaduto a Baia Verde, un tempo località balneare situata a Castel
Volturno, popoloso centro situato lungo il litorale domizio. Quando sono
arrivati i carabinieri Rocco si è lasciato condurre docilmente in
caserma. Era in forte stato di agitazione e confusionale. Rocco è stato
arrestato e sottoposto ai domiciliari su ordine del pm Giorgia De Ponte.
La vittima è stata sottoposta a intervento chirurgico per l'estrazione
del proiettile.
TRAGEDIA FAMILIARE A LATINA, MADRE E FIGLIA TROVATE MORTE ACCOLTELLATE IN CASA
Tragedia familiare nel pontino. I corpi di due donne, madre e figlia,
sono stati trovati in un'abitazione di Borgo Flora, nel territorio di
Cisterna (Latina). I cadaveri, secondo le prime informazioni, hanno ferite da arma da taglio.
L'allarme è stato lanciato poco dopo le 21 di questa sera da una
parente che non riusciva a mettersi in contatto con loro. I carabinieri
del comando provinciale di Latina hanno da poco raggiunto l'appartamento
e stanno eseguendo i primi rilievi. Non è nota al momento l'identità
delle due donne.
LE INDAGINI Non è chiara la dinamica dell'accaduto: i carabinieri non escludono alcuna ipotesi. Potrebbe essersi trattato di un duplice omicidio in seguito ad una rapina finita male, anche se non si esclude la pista dell'omicidio-suicidio.
LE INDAGINI Non è chiara la dinamica dell'accaduto: i carabinieri non escludono alcuna ipotesi. Potrebbe essersi trattato di un duplice omicidio in seguito ad una rapina finita male, anche se non si esclude la pista dell'omicidio-suicidio.
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lunedì 25 marzo 2013
NAPOLI, L'AUTO IN BILICO IN AUTOSTRADA: LA FOTO FA IL GIRO DEL WEB
L'auto esce di strada e precipita nel terrapieno. Per fortuna non è successo nulla di grave, ma il modo in cui la macchina rimane incastrata ha subito suscitato curiosità. Le immagini arrivano dal casello di Agnano, sulla Tangenziale di Napoli, dove è avvenuto il 'singolare' incidente. Dopo la pubblicazione on-line, le foto hanno provocato molti commenti e post ironici, come «Avrà creduto che si trattava di una scorciatoia» oppure «Voleva evitare gli autovelox» o anche «In realtà è la nuova area di sosta della tangenziale».
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IL DRAMMA DI FEDERICO ALLE IENE: "VOLETE SALVARLO? O PAGA O VA ALL'ESTERO"
L'intervento salvavita al bimbo
è urgente? Allora le alternative sono due: o si va all'estero, o si
paga il medesimo chirurgo della struttura pubblica, che si offre di
operare privatamente e in fretta. Ma a pagamento. E' la disavventura, per fortuna a lieto fine, capitata al piccolo Federico, nato con una malformazione del cranio,
in cui le placche ossee che lo formano sono già saldate alla nascita
impedendo al cervello di crescere. L'intervento per Federico, 8 mesi,
era urgentissimo perché il momento migliore sarebbe a 4, ma due medici
di una struttura pubblica di Roma hanno fatto credere
ai genitori che la lista d'attesa era troppo lunga e che avrebbero
potuto operare loro stessi in privato, al costo di 38mila euro. Il papà
del bambino ha invece chiesto una seconda opinione all'ospedale Gemelli,
dove è stato operato d'urgenza dopo soli 7 giorni. L'uomo si è poi
recato di nuovo dal chirurgo fingendo di aver ottenuto il denaro da uno
strozzino e di essersi messo nei guai, ma i chirurghi hanno
impietosamente insistito sull'impossibilità di risolvere il problema in
un altro modo. Giulio Goria de Le Iene
ha quindi affrontato i due professionisti, che alle telecamere hanno
dichiarato di "non essere al corrente" dell'esistenza in Italia di altri
colleghi in grado di svolgere quel tipo di intervento.
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MUORE PAOLO PONZO, EX DEL MODENA: FATALE UN MALORE ALLA MARATONA
L'ex centrocampista del Modena e delle giovanili del Genoa, Paolo Ponzo, di 41 anni, è morto oggi in seguito ad un malore sofferto durante una maratona
dilettantistica che si è disputata nel savonese. Ponzo stava
percorrendo il tratto su Monte Acuto, a 700 metri sul livello del mare,
quando forse per il freddo intenso ha avuto un malore. Ponzo è stato
assistito dal Soccorso alpino e trasferito all'ospedale Santa Corona di
Pietra Ligure dove è deceduto poco prima delle 22. Proprio per le
condizioni meteorologiche critiche, due gradi di temperatura e pioggia
ghiacciata, altri 19 atleti sono stati soccorsi per ipotermia.
venerdì 22 marzo 2013
Si spacca il centrodestra salernitano dopo il risultato elettorale
Terremoto
politico nella Provincia di Salerno e nei comuni di Cava de’ Tirreni e
Sarno: tra Pdl e Fratelli d’Italia è divorzio. Ad aprire la crisi è
stata la decisione dei consiglieri provinciali berlusconiani di uscire
dalla maggioranza rompendo col partito di Fratelli d’Italia. Una rottura
maturata all’interno della coalizione di centrodestra a seguito
dell’inasprimento dei rapporti tra il leader salernitano di Fdi, Edmondo
Cirielli, e Mara Carfagna, commissario provinciale del Pdl, che, già
nel corso della recente campagna elettorale, non si erano risparmiati
duri attacchi.
Il divorzio tra i due partiti di centrodestra finora alla guida della Provincia, presieduta dall’esponente di FdI, Antonio Iannone, segna il passaggio all’opposizione dei consiglieri Pdl Pasquale Aliberti, Ludovico Buonomo, Mimmo Di Giorgio, Massimo D’Onofrio, Giuseppe Zitarosa, Enzo Paolillo. Lo scossone travolge anche due comuni importanti della provincia di Salerno a guida centrodestra, Cava e Sarno, dove i consiglieri comunali del Popolo della Libertà hanno confermato l’uscita dalle rispettive maggioranze.
Il divorzio tra i due partiti di centrodestra finora alla guida della Provincia, presieduta dall’esponente di FdI, Antonio Iannone, segna il passaggio all’opposizione dei consiglieri Pdl Pasquale Aliberti, Ludovico Buonomo, Mimmo Di Giorgio, Massimo D’Onofrio, Giuseppe Zitarosa, Enzo Paolillo. Lo scossone travolge anche due comuni importanti della provincia di Salerno a guida centrodestra, Cava e Sarno, dove i consiglieri comunali del Popolo della Libertà hanno confermato l’uscita dalle rispettive maggioranze.
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giovedì 21 marzo 2013
MILANO, GIOIELLIERE UCCISO DURANTE UNA RAPINA. "COLPITO ALLA TESTA" -
Forse una rapina finita in tragedia. Un gioielliere di 73 anni è stato
ucciso a Milano nel suo negozio di cui è titolare, in via dell'Orso
numero 3. Sul posto il 118 di Milano e i Carabinieri. L'uomo ha perso la
vita probabilmente durante una rapina nella sua gioielleria.
Secondo le prime informazioni l'uomo è stato trovato ucciso nella sua gioielleria, dove si trovava da solo. A chiamare il 118 è stata la moglie, che cercava invano di contattarlo in negozio e al cellulare. Quando i soccorritori sono arrivati hanno trovato l'uomo, Giovanni Veronesi, con una profonda ferita al capo, al momento non si sa se da colpo d'arma da fuoco o altro. Nel negozio, da un primo sopralluogo, mancherebbero alcuni preziosi, ma al momento i carabinieri stanno ancora ricostruendo la dinamica.
SOPRALLUOGO DEI CARABINIERI In via dell'Orso, dove è stato trovato morto il titolare delle gioielleria Veronesi è in corso il sopralluogo degli Investigatori dell'arma. Il cadavere del titolare dell'attività, Giovanni Veronesi, di 73 anni si trova ancora all'interno del negozio, una elegante vetrina al piano terra di un palazzo di tre piani nel centro di Brera, il prestigioso quartiere del centro cittadino.
La strada, via dell'Orso, non distante dal Teatro alla Scala, è stata chiusa per permettere i rilievi del Nucleo investigativo. Ai lati della zona di rispetto creata dalla forze dell'ordine una piccola folla di persone guarda sgomenta la scena mentre gli uomini con le tute bianche della 'scientificà eseguono le foto sul luogo della rapina.
Secondo le prime informazioni l'uomo è stato trovato ucciso nella sua gioielleria, dove si trovava da solo. A chiamare il 118 è stata la moglie, che cercava invano di contattarlo in negozio e al cellulare. Quando i soccorritori sono arrivati hanno trovato l'uomo, Giovanni Veronesi, con una profonda ferita al capo, al momento non si sa se da colpo d'arma da fuoco o altro. Nel negozio, da un primo sopralluogo, mancherebbero alcuni preziosi, ma al momento i carabinieri stanno ancora ricostruendo la dinamica.
SOPRALLUOGO DEI CARABINIERI In via dell'Orso, dove è stato trovato morto il titolare delle gioielleria Veronesi è in corso il sopralluogo degli Investigatori dell'arma. Il cadavere del titolare dell'attività, Giovanni Veronesi, di 73 anni si trova ancora all'interno del negozio, una elegante vetrina al piano terra di un palazzo di tre piani nel centro di Brera, il prestigioso quartiere del centro cittadino.
La strada, via dell'Orso, non distante dal Teatro alla Scala, è stata chiusa per permettere i rilievi del Nucleo investigativo. Ai lati della zona di rispetto creata dalla forze dell'ordine una piccola folla di persone guarda sgomenta la scena mentre gli uomini con le tute bianche della 'scientificà eseguono le foto sul luogo della rapina.
IL COLLOQUIO GENITORI-PROF SU SKYPE: L'ESPERIMENTO IN UN ISTITUTO MILANESE
Colloqui via Skype tra insegnanti e genitori, appena dopo Pasqua, e, da
settembre, accesso online a documenti, materiale per le lezioni e
registro elettronico. Tutto nel pieno rispetto della privacy: «cavie»
circa 100 allievi, 60 della Scuola di Ballo della Scala, il resto
dell'Istituto Tecnico Aziendale, tutti seduti ai banchi del civico polo
scolastico A. Manzoni di via Deledda.
Magie della tecnologia? Sicuramente, ma incanalate nel progetto Genitori in video promosso dal Comune e da Microsoft Italia e presentato ieri dagli assessori al Benessere, Chiara Bisconti, e all'Istruzione Francesco Cappelli.
Una trentina di insegnanti è già in fase di formazione tecnologica, i genitori stanno ricevendo materiale informativo, dopo Pasqua i primi colloqui in Skype: non si perde tempo nel colmare le distanze spazio-temporali tra il corpo docenti e le famiglie degli alunni, milanesi ma non solo. Molti degli allievi della Scuola di Ballo dell'Accademia d'Arti e Mestieri dello Spettacolo Teatro alla Scala, infatti, provengono da altre Regioni, se non da altri Paesi: i loro genitori si trovano a molti chilometri di distanza e non in uffici o case dell'hinterland. Ovunque siano, comunque, con un pc e grazie alla collaborazione dei partner Asus, Microsys e Plantronics, potranno connettersi a un portale web ed essere presenti, informati e attivi nella vita scolastica dei propri figli «in una età in cui le comunicazioni tra professori e genitori diminuiscono», come ha fatto notare l’assessore Cappelli.
La prima fase del progetto, oltre ai colloqui via Skype, prevede anche la possibilità di condividere in tempo reale documenti presenti all’interno della scuola e gestiti tramite Office 365. Per l'estate, con l'introduzione di Lync e la sua integrazione con Skype, inizierà la fase 2 con molti più documenti in condivisione, compreso il fatidico registro elettronico. L'idea è di costruire un ponte virtuale scuola-famiglia da inserire in un più ampio lavoro che sta particolarmente a cuore all'assessore Bisconti: «Facilitare la conciliazione tra tempi della vita e tempi del lavoro per più famiglie possibili».
Magie della tecnologia? Sicuramente, ma incanalate nel progetto Genitori in video promosso dal Comune e da Microsoft Italia e presentato ieri dagli assessori al Benessere, Chiara Bisconti, e all'Istruzione Francesco Cappelli.
Una trentina di insegnanti è già in fase di formazione tecnologica, i genitori stanno ricevendo materiale informativo, dopo Pasqua i primi colloqui in Skype: non si perde tempo nel colmare le distanze spazio-temporali tra il corpo docenti e le famiglie degli alunni, milanesi ma non solo. Molti degli allievi della Scuola di Ballo dell'Accademia d'Arti e Mestieri dello Spettacolo Teatro alla Scala, infatti, provengono da altre Regioni, se non da altri Paesi: i loro genitori si trovano a molti chilometri di distanza e non in uffici o case dell'hinterland. Ovunque siano, comunque, con un pc e grazie alla collaborazione dei partner Asus, Microsys e Plantronics, potranno connettersi a un portale web ed essere presenti, informati e attivi nella vita scolastica dei propri figli «in una età in cui le comunicazioni tra professori e genitori diminuiscono», come ha fatto notare l’assessore Cappelli.
La prima fase del progetto, oltre ai colloqui via Skype, prevede anche la possibilità di condividere in tempo reale documenti presenti all’interno della scuola e gestiti tramite Office 365. Per l'estate, con l'introduzione di Lync e la sua integrazione con Skype, inizierà la fase 2 con molti più documenti in condivisione, compreso il fatidico registro elettronico. L'idea è di costruire un ponte virtuale scuola-famiglia da inserire in un più ampio lavoro che sta particolarmente a cuore all'assessore Bisconti: «Facilitare la conciliazione tra tempi della vita e tempi del lavoro per più famiglie possibili».
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"ELETTRODOMESTICI PROGRAMMATI PER ROMPERSI DOPO LA FINE DELLA GARANZIA"
Molti apparecchi elettrici di uso domestico sarebbero programmati dai
costruttori per rompersi una volta scaduto il periodo di garanzia. A
fare la clamorosa rivelazione, resa nota in prima pagina dalla
'Sueddeutsche Zeitung', e' uno studio commissionato dal gruppo
parlamentare dei Verdi e realizzato da un esperto, Stefan Schridde, in
collaborazione con Christian Kreiss, professore di economia
all'universita' di Aalen. "L'usura pianificata e' un fenomeno di massa",
spiega Schridde, che insieme al collega ha preso in esame 20 prodotti
di massa, tra i quali varie stampanti a getto di inchiostro, nelle quali
dopo la stampa di alcune migliaia di pagine appare l'indicazione della
necessita' di una riparazione, anche se l'apparecchio potrebbe
continuare a stampare tranquillamente.
Per la risuolatura delle scarpe vengono invece usate spesso suole incollate che si consumano rapidamente, ma che e' poi impossibile distaccare per sostituirle. In molte chiusure lampo di giacconi i denti sono costruiti invece a spirale, in modo da rendere l'anima prima del dovuto. I due studiosi hanno anche scoperto lavatrici nelle quali le barre di riscaldamento si arrugginiscono con troppa facilita', con il risultato che la loro sostituzione risulta carissima per l'utente dell'elettrodomestico.
Il fenomeno di usura precoce degli apparecchi viene definito nello studio una "opalescenza pianificata", poiche' i produttori inserirebbero appositamente punti deboli o utilizzerebbero materiali scadenti destinati ad usurarsi rapidamente. Schridde parla di un fenomeno consistente nella "massimizzazione dei profitti" da parte delle aziende, sottolineando nello studio che "la strategia di graduale deterioramento della qualita' viene ricompensata sotto forma di utili crescenti".
Argomento contestato da Werner Scholz, presidente dell'Associazione dei produttori di elettrodomestici (Zvei), secondo il quale "i produttori sbaglierebbero, se agissero in questo modo", poiche' un cliente che si ritrovasse dopo poco tempo una lavatrice inservibile, come minimo ne comprerebbe una nuova di un altro marchio. Secondo uno studio commissionato dalla Zvei, dei quasi 180 milioni di elettrodomestici presenti nelle case tedesche oltre 75 milioni hanno piu' di 10 anni di eta'.
I Verdi chiedono invece una maggiore regolamentazione e "chiare norme sulla riparabilita' e la sostituzione dei pezzi di ricambio". Secondo i due autori dello studio, se i consumatori tedeschi non fossero costretti a ricomprare nuovi prodotti a causa di un deterioramento precoce, si ritroverebbero complessivamente in tasca 100 miliardi di euro l'anno.
Per la risuolatura delle scarpe vengono invece usate spesso suole incollate che si consumano rapidamente, ma che e' poi impossibile distaccare per sostituirle. In molte chiusure lampo di giacconi i denti sono costruiti invece a spirale, in modo da rendere l'anima prima del dovuto. I due studiosi hanno anche scoperto lavatrici nelle quali le barre di riscaldamento si arrugginiscono con troppa facilita', con il risultato che la loro sostituzione risulta carissima per l'utente dell'elettrodomestico.
Il fenomeno di usura precoce degli apparecchi viene definito nello studio una "opalescenza pianificata", poiche' i produttori inserirebbero appositamente punti deboli o utilizzerebbero materiali scadenti destinati ad usurarsi rapidamente. Schridde parla di un fenomeno consistente nella "massimizzazione dei profitti" da parte delle aziende, sottolineando nello studio che "la strategia di graduale deterioramento della qualita' viene ricompensata sotto forma di utili crescenti".
Argomento contestato da Werner Scholz, presidente dell'Associazione dei produttori di elettrodomestici (Zvei), secondo il quale "i produttori sbaglierebbero, se agissero in questo modo", poiche' un cliente che si ritrovasse dopo poco tempo una lavatrice inservibile, come minimo ne comprerebbe una nuova di un altro marchio. Secondo uno studio commissionato dalla Zvei, dei quasi 180 milioni di elettrodomestici presenti nelle case tedesche oltre 75 milioni hanno piu' di 10 anni di eta'.
I Verdi chiedono invece una maggiore regolamentazione e "chiare norme sulla riparabilita' e la sostituzione dei pezzi di ricambio". Secondo i due autori dello studio, se i consumatori tedeschi non fossero costretti a ricomprare nuovi prodotti a causa di un deterioramento precoce, si ritroverebbero complessivamente in tasca 100 miliardi di euro l'anno.
martedì 19 marzo 2013
FISCO, STANGATA SUGLI ITALIANI NEL 2013. "421 EURO DI TASSE IN PIÙ PER FAMIGLIA"
Stangata da 421
euro in arrivo sulle tasche delle famiglie italiane tra Iva, Tares e
addizionali. A fare i calcoli sono Adusbef e Federconsumatori, che
parlano di pressione fiscale su «livelli insostenibili, oltre il 45%».
Gli aumenti del 2013 rappresentano, per le due associazioni, «un vero e
proprio salasso che equivale a circa un mese di spesa alimentare di una
famiglia media». Aggiungendo gli aumenti del 2012, con l'Imu e gli
aggravi sulle accise, l'incremento vola a 1.905 euro.
Secondo le rilevazioni dell'Osservatorio nazionale Federconsumatori, l'aumento dell'Iva in programma dal primo luglio peserà per 207 euro, la Tares per 51 euro e le addizionali territoriali per 163 euro. In totale, dunque, le famiglie dovranno sborsare in media 421 euro in più. «Tutto ciò - commentano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti - non fa che accrescere la nostra forte preoccupazione circa la situazione delle famiglie, costrette a molte rinunce per mantenere una condizione economica dignitosa, a volte appena al di sopra della soglia di povertà».
Per questo, secondo i consumatori, «è ormai improrogabile una decisa azione di Governo (che ci auguriamo venga nominato al più presto), a cui spetterà il grave compito di risollevare le sorti delle famiglie e dell'intero Paese. In tal senso, la prima e fondamentale operazione da compiere è scongiurare l'aumento dell'Iva da luglio che peserà sulle tasche delle famiglie per 207 euro negli ultimi 6 mesi del 2013 (pari, in termini annui, ad aggravi di +414 euro)».
Secondo le rilevazioni dell'Osservatorio nazionale Federconsumatori, l'aumento dell'Iva in programma dal primo luglio peserà per 207 euro, la Tares per 51 euro e le addizionali territoriali per 163 euro. In totale, dunque, le famiglie dovranno sborsare in media 421 euro in più. «Tutto ciò - commentano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti - non fa che accrescere la nostra forte preoccupazione circa la situazione delle famiglie, costrette a molte rinunce per mantenere una condizione economica dignitosa, a volte appena al di sopra della soglia di povertà».
Per questo, secondo i consumatori, «è ormai improrogabile una decisa azione di Governo (che ci auguriamo venga nominato al più presto), a cui spetterà il grave compito di risollevare le sorti delle famiglie e dell'intero Paese. In tal senso, la prima e fondamentale operazione da compiere è scongiurare l'aumento dell'Iva da luglio che peserà sulle tasche delle famiglie per 207 euro negli ultimi 6 mesi del 2013 (pari, in termini annui, ad aggravi di +414 euro)».
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venerdì 15 marzo 2013
FINE MANDATO, ADDIO IMMUNITÀ: ARRESTATI COSENTINO, DE GREGORIO E TEDESCO
Scaduto il mandato parlamentare, è stato posto agli arresti domiciliari l'ex senatore Alberto Tedesco
(gruppo Misto, ex Pd) per associazione per delinquere, concussione,
corruzione, falso e turbativa d'asta. I carabinieri hanno eseguito due
misure cautelari a carico dell'ex assessore alla sanità pugliese.
Nell'ambito dell'inchiesta sulla presunta mala gestione della sanità pubblica pugliese, la Procura di Bari aveva chiesto per la prima volta al Senato l'autorizzazione a procedere all'arresto del senatore Alberto Tedesco (all'epoca dei fatti contestati assessore pugliese alla Salute) il 23 febbraio 2011, ma l'istanza fu rigettata da Palazzo Madama il 20 luglio 2011. In quell'ordinanza cautelare si contestavano a Tedesco i reati di concussione, corruzione, turbativa d'asta e falso.
Quando, l'8 agosto 2011, il Tribunale del Riesame di Bari accolse l'appello dei pm riconoscendo a carico del senatore anche il reato di associazione per delinquere (non contestato nella prima ordinanza) e la Cassazione confermò la misura cautelare, gli atti furono inviati nuovamente al Senato con una nuova richiesta di arresto. Nel febbraio 2012 arrivò il secondo 'no' all'arresto del senatore. L'esecuzione delle due ordinanze è rimasta sospesa fino ad oggi, quando è scaduto il mandato parlamentare di Tedesco.
SI COSTITUISCE ANCHE COSENTINO Il deputato uscente del Pdl Nicola Cosentino si è appena costituito a Napoli, nel carcere di Secondigliano. A suo carico c'erano due ordinanze di custodia cautelare in carcere. L'ormai ex parlamentare, accompagnato dai suoi legali Agostino De Caro e Stefano Montone, è in attesa, all'interno della struttura carceraria, che gli vengano notificate le due ordinanze di custodia cautelare emesse nei suoi confronti negli ultimi anni, l'una per concorso esterno in associazione camorristica, l'altra per corruzione e reimpiego illecito di capitali, aggravati dall'aver agito per agevolare il clan dei casalesi. A notificargli le due misure saranno rispettivamente i carabinieri di Caserta, delegati dal pm Alesdsandro Milita, e gli uomini della Dia, delegati dal pm Antonello Ardituro.
Questo pomeriggio sarà fissata la data dell'interrogatorio di garanzia al quale Nicola Cosentino dovrà essere sottoposto nell'ambito dell'inchiesta «Il Principe e la scheda ballerina», dove è accusato di corruzione e reimpiego illecito di capitali aggravati: si sarebbe speso per la realizzazione di un centro commerciale nel Casertano in cui secondo l'accusa il clan dei Casalesi voleva investire proventi illeciti. Cosentino dovrà rispondere alle domande del gip Egle Pilla, che emise l'ordinanza di custodia. Per il prossimo 27 marzo è fissata l'udienza di questo processo. Il 18 Cosentino potrebbe essere in aula per l'udienza del primo processo in corso a S. Maria Capua Vetere, nel quale è accusato di concorso esterno in associazione camorristica.
DE GREGORIO AI DOMICILIARI La Gdf ha notificato all'ormai ex senatore del Pdl Sergio De Gregorio, nella sua abitazione romana, un'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari. De Gregorio è accusato di corruzione nella vicenda della presunta compravendita di senatori per far cadere il governo Prodi.
Nell'ambito dell'inchiesta sulla presunta mala gestione della sanità pubblica pugliese, la Procura di Bari aveva chiesto per la prima volta al Senato l'autorizzazione a procedere all'arresto del senatore Alberto Tedesco (all'epoca dei fatti contestati assessore pugliese alla Salute) il 23 febbraio 2011, ma l'istanza fu rigettata da Palazzo Madama il 20 luglio 2011. In quell'ordinanza cautelare si contestavano a Tedesco i reati di concussione, corruzione, turbativa d'asta e falso.
Quando, l'8 agosto 2011, il Tribunale del Riesame di Bari accolse l'appello dei pm riconoscendo a carico del senatore anche il reato di associazione per delinquere (non contestato nella prima ordinanza) e la Cassazione confermò la misura cautelare, gli atti furono inviati nuovamente al Senato con una nuova richiesta di arresto. Nel febbraio 2012 arrivò il secondo 'no' all'arresto del senatore. L'esecuzione delle due ordinanze è rimasta sospesa fino ad oggi, quando è scaduto il mandato parlamentare di Tedesco.
SI COSTITUISCE ANCHE COSENTINO Il deputato uscente del Pdl Nicola Cosentino si è appena costituito a Napoli, nel carcere di Secondigliano. A suo carico c'erano due ordinanze di custodia cautelare in carcere. L'ormai ex parlamentare, accompagnato dai suoi legali Agostino De Caro e Stefano Montone, è in attesa, all'interno della struttura carceraria, che gli vengano notificate le due ordinanze di custodia cautelare emesse nei suoi confronti negli ultimi anni, l'una per concorso esterno in associazione camorristica, l'altra per corruzione e reimpiego illecito di capitali, aggravati dall'aver agito per agevolare il clan dei casalesi. A notificargli le due misure saranno rispettivamente i carabinieri di Caserta, delegati dal pm Alesdsandro Milita, e gli uomini della Dia, delegati dal pm Antonello Ardituro.
Questo pomeriggio sarà fissata la data dell'interrogatorio di garanzia al quale Nicola Cosentino dovrà essere sottoposto nell'ambito dell'inchiesta «Il Principe e la scheda ballerina», dove è accusato di corruzione e reimpiego illecito di capitali aggravati: si sarebbe speso per la realizzazione di un centro commerciale nel Casertano in cui secondo l'accusa il clan dei Casalesi voleva investire proventi illeciti. Cosentino dovrà rispondere alle domande del gip Egle Pilla, che emise l'ordinanza di custodia. Per il prossimo 27 marzo è fissata l'udienza di questo processo. Il 18 Cosentino potrebbe essere in aula per l'udienza del primo processo in corso a S. Maria Capua Vetere, nel quale è accusato di concorso esterno in associazione camorristica.
DE GREGORIO AI DOMICILIARI La Gdf ha notificato all'ormai ex senatore del Pdl Sergio De Gregorio, nella sua abitazione romana, un'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari. De Gregorio è accusato di corruzione nella vicenda della presunta compravendita di senatori per far cadere il governo Prodi.
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ARTIGIANO SUICIDA PER LA CRISI. "LE SUE GIORNATE AL BAR SPERANDO DI LAVORARE"
Ennesimo suicidio nel Nord-Est. Antonio Brunoro,
artigiano di 61 anni del trevigiano, si è tolto la vita due giorni fa e
questa mattina nella sua auto hanno recuperato il suo corpo. Da quando
il lavoro aveva cominciato a scarseggiare per colpa della crisi, circa
un anno fa, Antonio aveva iniziato a frequentare quotidianamente i bar
vicino a casa. «Giocava a carte con i pensionati, scherzava con alcuni
amici, sfogliava le riviste di annunci di lavoro alla ricerca di un
impiego, faceva telefonate, giocava la schedina», ricordano gli amici.
Una persona riservata e serena, almeno fino a quando il problema del
lavoro non ha minato la sua vita. Non aveva una famiglia e la sua
attività di imprenditore era tutto.
MANGILI, SENATRICE DEL M5S, SI DIMETTE. IL MARITO SU FB: "STOP AI VELENI"
Nel giorno dell'insediamento delle Camere uno dei grillini si tira indietro. La parlamentare eletta in questione è Giovanna Mangili,
senatrice del movimento 5 stelle, la quale ha comunicato ieri la
volontà dimettersi da senatrice «per motivi personali». Lo ha annunciato
in aula a Palazzo Madama il presidente provvisorio dell'assemblea,
senatore a vita Emilio Colombo.
Se l'Aula del Senato dovesse accogliere le dimissioni di Giovanna Mangili, a subentrare sarà la 45enne Tiziana Pittau. È lei infatti l'ottava in lista e prima dei non eletti per il MoVimento 5 Stelle in Lombardia, regione nella quale era stata eletta Mangili. Mangili, dimissionaria dalla carica di senatrice il primo giorno per motivi personali, dovrebbe comunque restare nel M5S, secondo quanto si apprende.
IL MARITO: "DIMISSIONI PER RISPONDERE ALLE ACCUSE" «Alle accuse di inciuci, presunte impossibili ridicole cordate e parentopoli brianzole abbiamo deciso di rispondere con un gesto forte e chiaro: le dimissioni da senatrice di mia moglie Giovanna Mangili». È Walter Mio, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle a Cesano Maderno (Monza) e marito di Giovanna Mangili, che oggi si è dimessa dal Senato dopo essere entrata a Palazzo Madama come capolista in Lombardia, a fornire la spiegazione sul passo indietro della moglie, come lui attivista del M5S.
A quanto si apprende alla base della decisione ci sarebbe una polemica interna tra gli esponenti lombardi della forza politica che ha fatto il suo esordio in Parlamento. In occasione delle Parlamentarie, le primarie web convocate dal M5s per eleggere i candidati alle elezioni politiche, Mangili aveva ottenuto 231 voti, guadagnandosi il posto da capolista al Senato in Lombardia, seguita dall'attuale capogruppo a Palazzo Madama Vito Crimi. E alcuni attivisti avevano parlato di 'cordate' per farla eleggere, dirottando su di lei i voti degli elettori di Monza-Brianza nonostante Mangili fosse militante del movimento solo dall'ottobre 2012.
Polemiche che quindi avrebbero portato Mangili a rassegnare le dimissioni da Palazzo Madama, «per ridare dignità ad una persona che ha sopportato in silenzio attacchi e per non danneggiare un Movimento che ha sempre sostenuto e che sempre sosterrà». «Un modo deciso ed inequivocabile ha concluso il marito sulla sua pagina facebook,per dimostrare a quanti hanno sparso veleno sul desiderio di facili poltrone familiari».
Se l'Aula del Senato dovesse accogliere le dimissioni di Giovanna Mangili, a subentrare sarà la 45enne Tiziana Pittau. È lei infatti l'ottava in lista e prima dei non eletti per il MoVimento 5 Stelle in Lombardia, regione nella quale era stata eletta Mangili. Mangili, dimissionaria dalla carica di senatrice il primo giorno per motivi personali, dovrebbe comunque restare nel M5S, secondo quanto si apprende.
IL MARITO: "DIMISSIONI PER RISPONDERE ALLE ACCUSE" «Alle accuse di inciuci, presunte impossibili ridicole cordate e parentopoli brianzole abbiamo deciso di rispondere con un gesto forte e chiaro: le dimissioni da senatrice di mia moglie Giovanna Mangili». È Walter Mio, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle a Cesano Maderno (Monza) e marito di Giovanna Mangili, che oggi si è dimessa dal Senato dopo essere entrata a Palazzo Madama come capolista in Lombardia, a fornire la spiegazione sul passo indietro della moglie, come lui attivista del M5S.
A quanto si apprende alla base della decisione ci sarebbe una polemica interna tra gli esponenti lombardi della forza politica che ha fatto il suo esordio in Parlamento. In occasione delle Parlamentarie, le primarie web convocate dal M5s per eleggere i candidati alle elezioni politiche, Mangili aveva ottenuto 231 voti, guadagnandosi il posto da capolista al Senato in Lombardia, seguita dall'attuale capogruppo a Palazzo Madama Vito Crimi. E alcuni attivisti avevano parlato di 'cordate' per farla eleggere, dirottando su di lei i voti degli elettori di Monza-Brianza nonostante Mangili fosse militante del movimento solo dall'ottobre 2012.
Polemiche che quindi avrebbero portato Mangili a rassegnare le dimissioni da Palazzo Madama, «per ridare dignità ad una persona che ha sopportato in silenzio attacchi e per non danneggiare un Movimento che ha sempre sostenuto e che sempre sosterrà». «Un modo deciso ed inequivocabile ha concluso il marito sulla sua pagina facebook,per dimostrare a quanti hanno sparso veleno sul desiderio di facili poltrone familiari».
LEGA, BOSSI ATTACCA MARONI: "DOVEVA DIMETTERSI. ORA HA IL C...O PIÙ LARGO..."
«Sono sei mesi che Maroni dice che si dimette, poi deve essersi accorto di avere il culo più largo...». Lo dice Umberto Bossi in merito al doppio incarico di Roberto Maroni come governatore della Lombardia e segretario della Lega.
L'ex ministro dell'Interno era solito dire 'un culo una poltrona',
lasciando intendere di non poter fare il presidente della regione e
nello stesso tempo il segretario del partito. «La Lega -aggiunge- è in
subbuglio perchè è abituata ad avere segretari che mantengono la parola,
bisogna mantenere la parola».
CAMERE, VERSO L'ACCORDO TRA PD E MONTI. I GRILLINI: "VOTO LENTO, SPRECATI 420.000 €"
Pier Luigi Bersani ha provato a tenere aperto fino all'ultimo il
tentativo di un coinvolgimento del Movimento 5 Stelle nella partita
delle presidenze di Camera e Senato. Uno schema traballante già da
giorni e che con il passare delle ore, dicono fonti parlamentari del Pd,
si conferma sempre più irrealizzabile. «Lo schema originario di Bersani
è ormai acquisito che è fallito», sostiene più di un parlamentare
democratico.
E ora? Il nuovo schema possibile è quello di un'intesa con la coalizione montiana. Un'opzione su cui, in particolare, l'area franceschiniana premeva da giorni. Dario Franceschini già alla Direzione del Pd aveva sollecitato l'avvio di un dialogo con i montiani.
Con il tramonto dello schema Pd-M5S, la carta Monti torna alla ribalta. I contatti sono in corso e non si esclude anche un contatto diretto tra Bersani e il Professore che, dicono fonti sia alla Camera che al Senato, sarebbe fortemente interessato alla presidenza di palazzo Madama. Un'intesa di questo tipo 'salverebbe' l'ispirazione della corresponsabilità istituzionale perseguita da Bersani: Monti al Senato e Franceschini alla Camera.
Ma c'è un problema che al momento non è stato superato: Monti, anche nei contatti avuti questa mattina, continua a chiedere che venga tenuto dentro anche il Pdl. Un coinvolgimento che per il Pd non è possibile accettare. «Mai e poi mai con il Pdl -dicono fonti dem- piuttosto facciamo saltare tutto». Se dovesse fallire anche l'intesa con i montiani, dicono le stesse fonti, allora vorrebbe dire che «facciamo da soli». Con il rischio che magari sullo scranno più alto del Senato vada un pidiellino.
CAMERA, INUTILE ANCHE IL SECONDO VOTO A scrutinio ancora in corso è ormai certo che la Camera non riuscirà ad eleggere il suo presidente nemmeno nella seconda votazione. Le schede bianche hanno infatti raggiunto quota 210, dunque nessun candidato potrà raggiungere i 420 voti necessari per l'elezione.
I GRILLINI: "UNO SPRECO" «È uno spreco di denaro pubblico perchè, con un metodo normale, una votazione del genere si potrebbe effettuare in mezz'ora». Il M5S critica la lentezza delle operazioni di voto alla Camera per l'elezione del presidente. «Con un metodo normale» i deputati «potrebbero adoperarsi per cose più utili per il Paese» - spiega Roberta Lombardi, capogruppo alla Camera - «Abbiamo calcolato che si sprecano 420mila euro».
«Non è che siamo il genio della lampada e ci abbiamo pensato soltanto noi. Si poteva cambiare metodo» nelle precedenti votazioni, aggiunge. «Secondo un calcolo basato sullo stipendio mensile dei deputati moltiplicato per 630 e diviso per 30 giorni, costa agli italiani 420 mila euro - conclude Lombardi - Non si può perdere cos una giornata e mezza di lavoro - dice Lombardi - per l'elezione del presidente della Camera, mentre il Paese ha fretta di uscire dal baratro».
AL VIA LA LEGISLATURA E' iniziata con l'augurio del presidente provvisorio Antonio Leone al nuovo Papa Francesco la XVII Legislatura della Repubblica Italiana. Alle parole di Leone di saluto a Bergoglio e al Presidente della Repubblica Napolitano, che dovrà «affrontare questo difficile momento per il nostro Paese e lo farà con la massima saggezza», l'aula di Montecitorio ha applaudito sonoramente.
Leone comincia «rivolgendo un fervido e caloroso augurio al nuovo Pontefice che ha scelto significativamente il nome del Santo Patrono d'Italia, emblema universale della mitezza e della pace, Papa Francesco. La sua elezione - rileva - rappresenta sia per i credenti sia per i non credenti, in particolare nel nostro Paese, un momento di intensa emozione e di grandi aspettative. Il suo alto profilo spirituale, la sua profonda cultura religiosa, la sua costante e vivida testimonianza a favore dei più umili segneranno in modo peculiare e profondo l'altissima missione pastorale cui è chiamato, in un momento di grandi cambiamenti per la Chiesa», conclude.
E ora? Il nuovo schema possibile è quello di un'intesa con la coalizione montiana. Un'opzione su cui, in particolare, l'area franceschiniana premeva da giorni. Dario Franceschini già alla Direzione del Pd aveva sollecitato l'avvio di un dialogo con i montiani.
Con il tramonto dello schema Pd-M5S, la carta Monti torna alla ribalta. I contatti sono in corso e non si esclude anche un contatto diretto tra Bersani e il Professore che, dicono fonti sia alla Camera che al Senato, sarebbe fortemente interessato alla presidenza di palazzo Madama. Un'intesa di questo tipo 'salverebbe' l'ispirazione della corresponsabilità istituzionale perseguita da Bersani: Monti al Senato e Franceschini alla Camera.
Ma c'è un problema che al momento non è stato superato: Monti, anche nei contatti avuti questa mattina, continua a chiedere che venga tenuto dentro anche il Pdl. Un coinvolgimento che per il Pd non è possibile accettare. «Mai e poi mai con il Pdl -dicono fonti dem- piuttosto facciamo saltare tutto». Se dovesse fallire anche l'intesa con i montiani, dicono le stesse fonti, allora vorrebbe dire che «facciamo da soli». Con il rischio che magari sullo scranno più alto del Senato vada un pidiellino.
CAMERA, INUTILE ANCHE IL SECONDO VOTO A scrutinio ancora in corso è ormai certo che la Camera non riuscirà ad eleggere il suo presidente nemmeno nella seconda votazione. Le schede bianche hanno infatti raggiunto quota 210, dunque nessun candidato potrà raggiungere i 420 voti necessari per l'elezione.
I GRILLINI: "UNO SPRECO" «È uno spreco di denaro pubblico perchè, con un metodo normale, una votazione del genere si potrebbe effettuare in mezz'ora». Il M5S critica la lentezza delle operazioni di voto alla Camera per l'elezione del presidente. «Con un metodo normale» i deputati «potrebbero adoperarsi per cose più utili per il Paese» - spiega Roberta Lombardi, capogruppo alla Camera - «Abbiamo calcolato che si sprecano 420mila euro».
«Non è che siamo il genio della lampada e ci abbiamo pensato soltanto noi. Si poteva cambiare metodo» nelle precedenti votazioni, aggiunge. «Secondo un calcolo basato sullo stipendio mensile dei deputati moltiplicato per 630 e diviso per 30 giorni, costa agli italiani 420 mila euro - conclude Lombardi - Non si può perdere cos una giornata e mezza di lavoro - dice Lombardi - per l'elezione del presidente della Camera, mentre il Paese ha fretta di uscire dal baratro».
AL VIA LA LEGISLATURA E' iniziata con l'augurio del presidente provvisorio Antonio Leone al nuovo Papa Francesco la XVII Legislatura della Repubblica Italiana. Alle parole di Leone di saluto a Bergoglio e al Presidente della Repubblica Napolitano, che dovrà «affrontare questo difficile momento per il nostro Paese e lo farà con la massima saggezza», l'aula di Montecitorio ha applaudito sonoramente.
Leone comincia «rivolgendo un fervido e caloroso augurio al nuovo Pontefice che ha scelto significativamente il nome del Santo Patrono d'Italia, emblema universale della mitezza e della pace, Papa Francesco. La sua elezione - rileva - rappresenta sia per i credenti sia per i non credenti, in particolare nel nostro Paese, un momento di intensa emozione e di grandi aspettative. Il suo alto profilo spirituale, la sua profonda cultura religiosa, la sua costante e vivida testimonianza a favore dei più umili segneranno in modo peculiare e profondo l'altissima missione pastorale cui è chiamato, in un momento di grandi cambiamenti per la Chiesa», conclude.
RUBY, LA CRONISTA MEDIASET: "BONIFICI DA BERLUSCONI PER 800.000 EURO"
Cifre da capogiro sul conto di Silvia Trevaini,
giornalista di Mediaset. In due anni ha intascato bonifici da 810.000
euro, una macchina Audi e attualmente 2.500 euro al mese da oltre un
anno. Una somma che ha ricevuto e riceve tutt'ora da Silvio Berlusconi.
Lo ha spiegato la stessa giovane cronista, che dall'azienda riceve uno
stipendio «di 2.500-3.000 al mese», testimoniando al processo sul caso Ruby
a carico di Fede, Mora e Minetti. Al pm che le ha chiesto a che titolo
riceva «l'extra stipendio», lei ha spiegato che la sua carriera è stata
penalizzata.
Il primo e ormai 'classico' bonifico da 2.500 al mese da parte di Silvio Berlusconi per le ragazze delle serate di Arcore, Silvia Trevaini se lo è trovato sul conto nel febbraio 2012, senza «che me lo aspettassi». Lo ha raccontato la giovane giornalista di Mediaset testimoniando al processo sul caso Ruby a carico di Fede, Mora e Minetti. Quell'assegno mensile, secondo la ragazza, è una sorta di risarcimento. La giovane ha chiarito che anche suo padre ha avuto dopo l'inchiesta «molti controlli fiscali».
LA MODELLA RUSSA: "SILVIO MI DISSE: SIAMO INTERCETTATI" «Silvio mi ha detto 'siamo intercettati, non dire soldi dì benzina». È il particolare raccontato, testimoniando nel processo cosiddetto 'Ruby 2' dalla modella russa Raissa Skorkina, una delle ragazze che avrebbero preso parte alle serate di Arcore. Il pm, infatti, le aveva contestato una telefonata tra lei e il ragioniere Spinelli in cui la giovane parlava di «benzina». Al pm Sangermano la testimone a un certo punto dell'esame ha detto: «ma lei vede sempre il maligno?».
Quando la modella russa Raissa Skorkina ha conosciuto Silvio Berlusconi lei lavorava con Briatore, «ma Silvio mi ha detto 'smetti di lavorare, non ti devi mettere in mostra, io sarò il tuo angioletto». «Certo che mi arriva un bonifico da Berlusconi - ha aggiunto la ragazza - è di 3.000 euro al mese, da quando è cominciato il processo». E poi ha precisato: «lo ricevo dal settembre 2012».
YESPICA, FOTO CON RUBY NELLA SALA DEL BUNGA BUNGA Ha testimoniato anche la show-girl Aida Yespica oggi al processo sul caso Ruby a carico di Fede, Mora e Minetti. L'ex 'stella del Bagaglino', tra le altre cose, ha raccontato che in una serata ad Arcore dell'aprile 2010 «ho fatto una foto con Ruby nella sala che voi chiamate del Bunga bunga». E ha aggiunto: «me l'ha chiesto lei di fare una foto insieme». L'attrice davanti ai giudici ha descritto come normali e «senza spogliarelli» le cene di Arcore da Berlusconi.
Il primo e ormai 'classico' bonifico da 2.500 al mese da parte di Silvio Berlusconi per le ragazze delle serate di Arcore, Silvia Trevaini se lo è trovato sul conto nel febbraio 2012, senza «che me lo aspettassi». Lo ha raccontato la giovane giornalista di Mediaset testimoniando al processo sul caso Ruby a carico di Fede, Mora e Minetti. Quell'assegno mensile, secondo la ragazza, è una sorta di risarcimento. La giovane ha chiarito che anche suo padre ha avuto dopo l'inchiesta «molti controlli fiscali».
LA MODELLA RUSSA: "SILVIO MI DISSE: SIAMO INTERCETTATI" «Silvio mi ha detto 'siamo intercettati, non dire soldi dì benzina». È il particolare raccontato, testimoniando nel processo cosiddetto 'Ruby 2' dalla modella russa Raissa Skorkina, una delle ragazze che avrebbero preso parte alle serate di Arcore. Il pm, infatti, le aveva contestato una telefonata tra lei e il ragioniere Spinelli in cui la giovane parlava di «benzina». Al pm Sangermano la testimone a un certo punto dell'esame ha detto: «ma lei vede sempre il maligno?».
Quando la modella russa Raissa Skorkina ha conosciuto Silvio Berlusconi lei lavorava con Briatore, «ma Silvio mi ha detto 'smetti di lavorare, non ti devi mettere in mostra, io sarò il tuo angioletto». «Certo che mi arriva un bonifico da Berlusconi - ha aggiunto la ragazza - è di 3.000 euro al mese, da quando è cominciato il processo». E poi ha precisato: «lo ricevo dal settembre 2012».
YESPICA, FOTO CON RUBY NELLA SALA DEL BUNGA BUNGA Ha testimoniato anche la show-girl Aida Yespica oggi al processo sul caso Ruby a carico di Fede, Mora e Minetti. L'ex 'stella del Bagaglino', tra le altre cose, ha raccontato che in una serata ad Arcore dell'aprile 2010 «ho fatto una foto con Ruby nella sala che voi chiamate del Bunga bunga». E ha aggiunto: «me l'ha chiesto lei di fare una foto insieme». L'attrice davanti ai giudici ha descritto come normali e «senza spogliarelli» le cene di Arcore da Berlusconi.
DA ANNARELLA ALLA BIANCOFIORE: IL PRIMO GIORNO DEI GRILLINI IN PARLAMENTO -
Il primo giorno del nuovo Parlamento, l'ingresso dei Grillini e le attese dei cittadini. Dallo show di Annarella alla berlusconiana doc Micaela Biancofiore
(che si lascia andare ancora ad un «sul passaporto di Ruby c'era
scritto Mubarak, lo ha detto suo marito»), passando per le facce già
viste e quelle che ancora nessuno conosce, tutto nel nostro filmato
esclusivo.
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