Molti apparecchi elettrici di uso domestico sarebbero programmati dai
costruttori per rompersi una volta scaduto il periodo di garanzia. A
fare la clamorosa rivelazione, resa nota in prima pagina dalla
'Sueddeutsche Zeitung', e' uno studio commissionato dal gruppo
parlamentare dei Verdi e realizzato da un esperto, Stefan Schridde, in
collaborazione con Christian Kreiss, professore di economia
all'universita' di Aalen. "L'usura pianificata e' un fenomeno di massa",
spiega Schridde, che insieme al collega ha preso in esame 20 prodotti
di massa, tra i quali varie stampanti a getto di inchiostro, nelle quali
dopo la stampa di alcune migliaia di pagine appare l'indicazione della
necessita' di una riparazione, anche se l'apparecchio potrebbe
continuare a stampare tranquillamente.
Per la risuolatura delle scarpe vengono invece usate spesso suole
incollate che si consumano rapidamente, ma che e' poi impossibile
distaccare per sostituirle. In molte chiusure lampo di giacconi i denti
sono costruiti invece a spirale, in modo da rendere l'anima prima del
dovuto. I due studiosi hanno anche scoperto lavatrici nelle quali le
barre di riscaldamento si arrugginiscono con troppa facilita', con il
risultato che la loro sostituzione risulta carissima per l'utente
dell'elettrodomestico.
Il fenomeno di usura precoce degli apparecchi viene definito nello
studio una "opalescenza pianificata", poiche' i produttori inserirebbero
appositamente punti deboli o utilizzerebbero materiali scadenti
destinati ad usurarsi rapidamente. Schridde parla di un fenomeno
consistente nella "massimizzazione dei profitti" da parte delle aziende,
sottolineando nello studio che "la strategia di graduale deterioramento
della qualita' viene ricompensata sotto forma di utili crescenti".
Argomento contestato da Werner Scholz, presidente dell'Associazione dei
produttori di elettrodomestici (Zvei), secondo il quale "i produttori
sbaglierebbero, se agissero in questo modo", poiche' un cliente che si
ritrovasse dopo poco tempo una lavatrice inservibile, come minimo ne
comprerebbe una nuova di un altro marchio. Secondo uno studio
commissionato dalla Zvei, dei quasi 180 milioni di elettrodomestici
presenti nelle case tedesche oltre 75 milioni hanno piu' di 10 anni di
eta'.
I Verdi chiedono invece una maggiore regolamentazione e "chiare norme
sulla riparabilita' e la sostituzione dei pezzi di ricambio". Secondo i
due autori dello studio, se i consumatori tedeschi non fossero
costretti a ricomprare nuovi prodotti a causa di un deterioramento
precoce, si ritroverebbero complessivamente in tasca 100 miliardi di
euro l'anno.
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