Si chiama Bledar Marini, è un cittadino albanese di 34 anni, ed è stato arrestato dalla squadra mobile della questura di Bergamo, perchè ritenuto colpevole dell'omicidio di Stefan Catalin Burcuta, il romeno di 37 anni ucciso con una coltellata sabato notte a Bergamo.
L'albanese è stato arrestato dalla Squadra mobile di Bergamo alle 16 di ieri all'interno di un McDonald's
di corso Lodi a Milano, dove si era fermato a mangiare un panino dopo
aver telefonato, da una vicina cabina, alla sua fidanzata, la prostituta
moldava di 26 anni con la quale Burcuta e suo cognato avevano avuto una
discussione poco prima che il romeno venisse ucciso. È stata proprio la
telefonata a consentire agli inquirenti di prendere Marini: la
fidanzata era infatti tenuta sotto controllo da alcuni giorni e le sue
chiamate erano intercettate.
La polizia era infatti già risalita alla sua identità perchè già
controllata, in passato, nei pressi del distributore teatro
dell'omicidio. «Bravi, mi avete trovato», ha detto l'albanese ai
poliziotti, che gli hanno notificato il fermo di indiziato di delitto
per omicidio volontario, sfruttamento della prostituzione e lesioni
aggravate. Ora è in carcere a San Vittore in attesa della convalida.
Il capo della Squadra mobile di Bergamo, Gianpaolo Bonafini, nel corso
di una conferenza stampa ha spiegato che la lite con la prostituta
romena all'origine dell'omicidio di Stefan Catalin Burcuta è scoppiata
perchè l'uomo non si era ritenuto soddisfatto della prestazione
sessuale, così le aveva chiesto indietro la somma di 30 euro che aveva
pagato.
La ventiseienne si è rifiutata, ma Burcuta e il cognato l'hanno
aggredita e spintonata: l'intera scena di sabato notte è stata ripesa
dalle telecamere del distributore. La moldava aveva così telefonato al
fidanzato Bledar Marini, che era subito intervenuto in suo soccorso e
aveva accoltellato Burcuta.
I due fidanzati si erano poi resi irreperibili: rintracciata già il
giorno dopo la prostituta, che era stata fotosegnalata in precedenti
controlli nella zona, gli inquirenti l'hanno interrogata e poi pedinata
per diversi giorni nel centro di Milano. Ieri la telefonata del
fidanzato si è rivelata fondamentale per risalire a lui e arrestarlo.
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