giovedì 7 marzo 2013

BERSANI: "LA MIA PROPOSTA È UN DOVERE. GRILLO? NON VOGLIO SEDIE, MA RISPOSTE"

«La nostra proposta non è una pretesa, tantomeno la mia, ma è un dovere. Dobbiamo dire attraverso quale via si possa arrivare alla governabilità e avviare la legislatura. Responsabilità è cambiamento». Così Pier Luigi Bersani presentando la proposta sulla corruzione del pacchetto per un governo di minoranza. Corruzione, concussione, traffico di influenze illecite, autoriciclaggio, falso in bilancio e scambio elettorale: sono i punti della proposta presentata da Pier Luigi Bersani.
«Sono norme - sostiene Bersani in conferenza stampa insieme a Piero Grasso - che non riguardano solo il grado di civismo, ma l'economia. È il punto più cruciale: un paese che vuole tornare a crescere non può essere al 72/mo posto nella classifica dei paesi più corrotti.Non è vero che con l'onestà non si mangia, con l'onesta si mangia e si beve».
«Grillo non vuole diplomazia nè scambi di sedie, io meno di lui. Bisogna dare risposte serie e non incappucciate davanti al Paese», ha detto Bersani sui ripetuti rifiuti del leader M5S per un'intesa di governo. «Io riconosco - ha spiegato Bersani - il risultato elettorale, cerco di interpretarlo ma loro dicano che cosa vogliono...la situazione sociale è grave, non c'è spazio per scherzare». Quanto ad un futuro governo, se il tentativo del Pd andasse in porto, il segretario sostiene che «il cambiamento dovrà essere confermato anche nella formazione del governo che deve avere novità e competenze perchè la situazione è seria e ci vuole esperienza».
«Non inseguo Grillo in tutto questo che dice la mattina, il pomeriggio e la sera. Non replico agli insulti, ho in testa il mio Paese». «Lui ha scelto la via parlamentare - evidenzia il segretario Pd - poteva incanalare questa protesta per via extraparlamentare. Ora dica come intende prendersi responsabilità davanti al Paese».
Bersani risponde anche a Renzi, che aveva parlato di questa come la legislatura più breve della storia. «Il problema è l'abbrivio, se avviene sono più fiducioso di Renzi sulla durata di questo governo perchè l'esigenza di cambiamento è conclamata».

MONTI E BERSANI: "ORA CRESCITA E OCCUPAZIONE" Mario Monti e Pier Luigi Bersani «hanno esaminato il modo per l'Italia di orientare le politiche dell'Ue in favore di una maggiore attenzione alla crescita, all'occupazione e alla dimensione sociale della crisi, tenendo conto delle specificit… nazionali». Lo scrive palazzo Chigi al termine dell'incontro fra il premier e il leader Pd.

NAPOLITANO: "IO FARO? C'E' LA NEBBIA..." «Io farò quel che debbo fino all'ultimo giorno del mio mandato». Lo ha assicurato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, intervenendo all'Accademia dei Lincei, in ricordo di Rita Levi Montalcini.
«Alla vigilia della conclusione del mio mandato» voglio «sottolineare come la conclusione corrisponda pienamente alla concezione che i padri costituenti ebbero della figura del presidente della Repubblica». Il presidente Napolitano, oltre a ricordare come i padri costituenti disegnarono il già lungo settennato al Quirinale, ha aggiunto che ciò corrisponde bene anche «alla continuità delle nostre istituzioni ed anche - ha osservato - anche alla legge del succedersi delle generazioni».
Prendendo spunto dalle parole dall'ex presidente della Corte Costituzionale, Giovanni Conso, che lo aveva definito «faro» per l'Italia in questo momento delicato, il Capo dello Stato ha spiegato: «Non so se faro o luce assolutamente normale e umana, ma a volte si fa fatica a fare luce nella nebbia ed io cerco di fare del mio meglio».

RENZI: CON I MIEI TEMI AVREMMO VINTO Un governo del Presidente? «Sono valutazioni che competono esclusivamente alla sensibilità e alla competenza del Capo dello Stato. Mi limito a dire che questa legislatura ha tutte le caratteristiche per battere tutti i record di durata in negativo». Intervistato dal Messaggero, il sindaco di Firenze Matteo Renzi ribadisce la lealtà al segretario del Pd. «Oggi io e tutti gli altri facciamo la nostra parte perchè vada bene il tentativo» di Bersani di coinvolgere l'M5S, ma «se le cose non andassero in porto - osserva - è chiaro che si aprirebbe uno scenario diverso».
«Oggi sarebbe assurdo prefigurare scenari alternativi quando stiamo ancora lavorando al piano A», afferma Renzi. Ciò premesso, se Napolitano ha messo per iscritto il suo appello ai partiti a non arroccarsi su posizioni predeterminate, «non possiamo prescinderne». L'esclusione di un accordo con Berlusconi «è una posizione su cui oggi è attestato tutto il partito», rileva Renzi. Tuttavia «in un Paese normale, all'indomani di elezioni con questo esito faresti un accordo di grande coalizione, come accadde in Germania, tra centrodestra e centrosinistra. Le anomalie del sistema italiano sono evidenti laddove manca un reciproco riconoscimento tra destra e sinistra».
Parlando della direzione del Pd, «non sono abituato a partecipare alle liturgie del partito. Mi sembrava indelicato non partecipare ma quello che avevo da dire l'ho detto già», dichiara Renzi. «Penso però che la sconfitta ci costringa ad aprire una riflessione sulla forma partito». «Il modello di partito solido, vecchia maniera, è stato profondamente messo in discussione».
Adesso serve un modello diverso, ad esempio quello di «un partito che fa a meno del finanziamento pubblico», dice l'esponente democratico. «Sarebbe tra l'altro un segnale molto importante per dimostrare che ci si avvicina a ciò che ci chiede la gente». «Il risultato elettorale - prosegue Renzi - ha dimostrato che con alcuni dei miei temi, a cominciare dalla volontà di parlare agli elettori delusi del centrodestra, io ho perso le primarie ma forse avremmo vinto le elezioni».
«Grillo ha preso voti da molti elettori delusi di Berlusconi e della Lega. Possiamo riprenderceli solo sfidandolo», sottolinea Renzi, secondo cui «si recupera dicendo quel che vuoi fare tu: lo abolisci o no il finanziamento pubblico? Rinunci a tutte le forme di vitalizio per gli ex parlamentari? Io a Firenze gli open data li ho fatti, le amministrazioni 5 Stelle no. Su questi argomenti è in grado il centrosinistra di portare la sfida a Grillo fino in fondo?».

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